Sindacati importanti anche per l’impiego del personale: lo conferma l’incontro avuto con il DIPE

Sindacati importanti anche per l’impiego del personale, lo conferma l’ultimo incontro avuto con il Dipe

I sindacati saranno importanti anche per quelle tematiche che di fatto non sono comprese nel trattamento giuridico ed economico ma vi sono strettamente correlate. 

Un esempio riguarda il tema dei trasferimenti, che la legge n. 46 del 2022 esclude dalle materie di competenza dei sindacati insieme a tutti quegli argomenti che rientrano nell’ambito dell’impiego del personale. Tuttavia, come riconosciuto dallo stesso Stato Maggiore dell’Esercito, il fatto che si tratti di un tema così importante che va a toccare anche altri ambiti della sfera personale del militare, come ad esempio la tutela del diritto alla famiglia, non può non essere parte del confronto con i sindacati. 

E così sarà per tanti altri temi che rientrano nella sfera dell’impiego del personale. Lo dimostra il fatto che in data 12 luglio si è tenuto il primo incontro tecnico tra le Associazioni professionali a carattere sindacale e lo Stato Maggiore dell’Esercito, a cui ovviamente era presente anche ASPMI. 

Un’apertura che conferma la volontà del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il Generale di corpo d’armata Pietro Serino, di dare un impulso alle attività delle Associazioni Sindacali, oltre a rappresentare  un importante segnale di attenzione verso tutto il personale dell’Esercito. 

Sindacati importanti anche per temi correlati al trattamento giuridico ed economico

Ci sono degli argomenti che rientrano direttamente nella sfera di competenza dei sindacati in quanto possono essere catalogati tra i trattamenti di tipo giuridico ed economico, sfera a cui la legge n. 46 del 2022 circoscrive la sfera di competenza delle attività sindacali. 

Ce ne sono altri che invece possono rientrarci per correlazione, in quanto pur non rientrando nel trattamento economico giuridico toccano diversi temi che invece ne fanno parte. 

Si tratta di un messaggio importante che speriamo arrivi a quei colleghi che fin dall’approvazione della legge n. 46 del 2022 hanno sminuito la conquista sindacale lamentando il fatto che non potesse esserci confronto sui temi che riferiscono all’impiego del personale. Le ultime vicende, però, dimostrano che i sindacati sono più importanti di quanto si creda visto che è stato proprio lo Stato Maggiore dell’Esercito a rilevare la necessità di confrontarsi con le Associazioni professionali a Carattere Sindacale e lo Stato Maggiore dell’Esercito su un tema di una tale importanza. 

Per noi di ASPMI si tratta dell’ennesima conquista raggiunta in così poco tempo, in quanto da sempre abbiamo sostenuto che ci siano argomenti che pur riferendo all’impiego del personale sono talmente importanti da comportare conseguenze anche sul piano giuridico ed economico, necessitando di conseguenza del confronto costante con i sindacati. 

La lungimiranza dello SME consolida ulteriormente i sindacati come un’importante realtà a favore del personale militare, il che dovrebbe convincere chi è ancora scettico a riguardo.

Di cosa si è parlato nell’incontro del 12 luglio?

Durante l’incontro del 12 luglio, i Rappresentanti delle associazioni sindacali hanno preso parte al tavolo tecnico con il Dipartimento Impiego del personale (Dipe).

Ed è proprio l’intervento iniziale del Generale Cuoci del Dipe a chiarire il perché di un tale incontro nonostante l’impiego del personale fosse fuori dalla tutela sindacale (almeno ai sensi della legge n. 46 del 2022): questo, infatti, ha sottolineato che tale materia è  strettamente “collegata e inscindibile” con l’ambito giuridico ed economico. 

Di seguito, riportiamo in sintesi i punti affrontati nell’incontro. Per un resoconto completo, riservato ai soli tesserati ASPMI, è invece possibile cliccare qui

Nel dettaglio, tutto ruota intorno alla professionalizzazione dello strumento militare, il che ha portato negli anni ad affrontare scelte e decisioni che però, talvolta, non hanno trovato il giusto riconoscimento economico e tantomeno ricevuto giusti  finanziamenti. A tal proposito, nell’immediato futuro sarà importante confrontarsi su temi quali: 

  • politiche per il reclutamento, l’impiego e l’addestramento del personale, con la previsione di un nuovo modello professionale basato sulle figure del Volontario in Ferma Iniziale (VFI) e del Volontario in Ferma Triennale (VFT), ma sempre unitamente alla valorizzazione della specificità e all’adeguamento delle dotazioni organiche del personale;
  • riduzione dell’età media del personale al fine di permettere una maggiore efficienza dello strumento in termini di “forza operativa”;
  • nuove tutele a sostegno di gravi disabilità e del nucleo familiare, le quali vanno adeguate al concetto di specificità delle Forze Armate;
  • aumento del trattamento economico di trasferimento, come bisognava fare già con la legge di Bilancio 2023, così da andare incontro all’aumento del costo della vita;
  • ripensare le politiche legate al welfare, come incardinata nell’articolo 19 della legge n. 183 del 2019 in materia di specificità militare, concentrandosi soprattutto sulla costruzione di nuovi alloggi e sulla riqualificazione del parco alloggiativo previsto dal programma “Piano Nazionale Recupero Alloggi”;
  • riflessione sul personale vincitore di concorso per il ruolo Marescialli riservato agli arruolati ai sensi della Legge n.958 del 1986, in quanto oggi si è venuta a creare una disuguaglianza tra questi e il personale arruolato ai sensi del “precedente e nuovo iter”. 

Un incontro utile che ha posto le basi per un confronto di lungo periodo in cui le parti dovranno lavorare in sinergia per trovare soluzioni che tutelino qualsiasi aspetto della vita militare. E che speriamo faccia capire al personale rappresentato che il “fare sindacato” impone ragionamenti di “alto livello” e non di certo minuzie di poco conto e settoriali, che talvolta sono legate a questioni di interesse di alcuni gradi o categorie.