ASPMI incontra il Sottosegretario alla Difesa, un confronto costruttivo a tutela del personale

Leonardo Mangiulli, Leonardo D'Elia (Capo dipartimento relazioni esterne) e Francesco Gentile.

Si è appena concluso l’incontro tra le Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari e  l’Onorevole Matteo Perego di Cremnago, Sottosegretario al Ministero della Difesa. Durante l’incontro, a cui ovviamente ASPMI ha preso parte, si è discusso delle esigenze del personale, con questa Associazione che non si è risparmiata nell’avanzare richieste concrete di intervento volte a migliorare le condizioni lavorative e contrattuali dei militari italiani.

Dopo aver espresso gratitudine per l’invito e sottolineata l’importanza della delega del Sottosegretario Perego alle relazioni con le Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, ASPMI ha chiesto il supporto il suo supporto politico per raggiungere gli obiettivi prefissati, sia a breve che a lungo termine.

Il Sottosegretario Matteo Perego di Cremnago si è dimostrato collaborativo in merito agli argomenti trattati, nonché alla richiesta di sinergia comune. A tal proposito, ecco quali sono i punti affrontati durante il confronto.

Maggiore efficienza nelle procedure per il rinnovo di contratto

Tra le richieste principali figura la necessità di semplificare e rendere più efficienti le procedure di contrattazione del Comparto Difesa e Sicurezza militare. Come già abbiamo avuto modo di raccontarvi, insieme alla Rete sindacale militare abbiamo chiesto di istituire un doppio livello di negoziazione: uno per regolare gli aspetti comuni a tutte le Forze armate e alle Forze di polizia a ordinamento militare, e un secondo per affrontare le peculiarità delle singole Forze.

Maggiori risorse e incontro con il Presidente del Consiglio

Inoltre, abbiamo fatto presente la necessità di disporre di risorse extra contrattuali per definire i distacchi e i permessi sindacali, analogamente a quanto stabilito per i sindacati delle Forze di polizia a ordinamento civile con la Legge n.121 del 1981. Per questo motivo abbiamo sollecitato un incontro formale con il Presidente del Consiglio dei Ministri per ottenere pari dignità in favore delle APCSM e per discutere il possibile stanziamento di ulteriori risorse per il Comparto Difesa e Sicurezza.

Previdenza dedicata, straordinari e compensi forfettari

Un altro punto cruciale riguarda la riforma del sistema pensionistico militare, sulla quale abbiamo proposto un focus operativo straordinario sulla previdenza dedicata per avviare una riforma concreta in questo ambito. A tal proposito, abbiamo richiesto la modifica del quadro normativo relativo ai compensi di lavoro forfettari, sottolineando che attualmente il lavoro straordinario dei militari è remunerato con appena 3,27 euro l’ora, una cifra a dir poco vergognosa.

Inoltre, abbiamo spinto con forza in favore dell’istituzione di un tavolo tecnico per definire criteri normativi omogenei per le procedure di attribuzione e corresponsione dello straordinario per il personale delle Forze Armate e delle Forze di Polizia, sia ad ordinamento civile che militare. L’obiettivo è garantire efficacia, efficienza e rigore nella gestione delle risorse.

Serve abbassare l’età media del personale militare

Abbiamo infine evidenziato la necessità di un confronto costante con il Sottosegretario Perego riguardo alla stesura e all’approvazione dei decreti discendenti della Legge n. 119 del 2022. Questi decreti sono fondamentali per attuare le modifiche legislative necessarie per ringiovanire le Forze Armate e per rafforzare il sistema sanitario militare, rendendolo efficiente anche per la popolazione civile.

Separazione del comparto Sicurezza e Difesa

ASPMI ha inoltre appoggiato la richiesta dei sindacati della Polizia di Stato di separare il Comparto Sicurezza e Difesa, sottolineando la specificità delle esigenze del personale militare rispetto a quello civile. Abbiamo quindi richiesto un nuovo riordino dei ruoli e una modifica strutturale del trattamento economico stipendiale del Comparto Difesa per eliminare le disparità salariali.