ASPMI chiede chiarezza sulle modalità di applicazione delle disposizioni per il lavoro sportivo extraprofessionale

ASPMI ha inviato una lettera allo Stato Maggiore dell’Esercito in merito alla circolare applicativa del Decreto Legislativo 28 febbraio 2021, n. 36 e successive modifiche e integrazioni, emanata il 22 dicembre scorso dalla Direzione Generale per il Personale Militare.

La circolare in questione è stata pubblicata con l’intento di stabilire le modalità di attuazione del suddetto Decreto n. 36/2021, il quale ricordiamo permette al personale militare di svolgere attività sportive extra professionali previa autorizzazione da parte della stessa Direzione.

Tuttavia, per quanto dalla pubblicazione della suddetta circolare siano stati risolti molti dei problemi che in precedenza hanno caratterizzato lo svolgimento delle attività in oggetto, ancora oggi ci sono Federazioni sportive che non rispettano i contenuti della stessa. 

Lavoro sportivo extraprofessionale, ci sono Federazioni che non hanno capito 

In particolare, ASPMI ha notato una disparità nell’applicazione delle regole tra le Federazioni: ad esempio, da una parte l’Associazione Sportiva Arbitri (AIA), affiliata alla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), ha aderito pienamente alle direttive della circolare, mentre dall’altra la Federazione Sportiva Tennis e Padel (FITP) sembra non averla presa affatto in considerazione. 

La FITP, infatti, ritiene che il personale militare vada ancora considerato come gli altri lavoratori impiegati presso la Pubblica Amministrazione e quindi soggetto alle stesse regole. 

Un’interpretazione assolutamente sbagliata, come chiarito dalla stessa circolare applicativa del Decreto Legislativo 28 febbraio 2021, n. 36. Per questo motivo, è inaccettabile che la FITP si rifiuti ancora di compilare la Dichiarazione probatoria come descritta dall’Allegato B della circolare in oggetto, necessaria al fine di ottenere l’autorizzazione a svolgere l’attività di giudice di gara. 

Un rifiuto che crea disparità tra il personale militare che svolge attività sportiva per la Figc e quello che lo fa per conto della Fitp.

La lettera di ASPMI

Da qui l’intervento di ASPMI che si è rivolta allo Stato Maggiore dell’Esercito per far presente quanto sta succedendo e chiedere un intervento diretto nei confronti di quelle Federazioni che ancora non si sono uniformate alla nuova disciplina. 

Siamo convinti, d’altronde, che la circolare della Direzione Generale per il Personale Militare sia stata coordinata con tutte le Federazioni Sportive; per questo motivo è inaccettabile che ce ne siano alcune che continuano a proseguire con le proprie – immotivate – convinzioni, danneggiando il personale militare.