Rinnovo, per l’Esercito l’aumento più basso: urge intervenire per un trattamento di maggior favore

Rinnovo del contratto, aumento di stipendio più basso per l'Esercito Italiano.

L’Esercito Italiano godrà dell’aumento contrattuale più basso tra le Forze Armate e di Polizia. 

Nulla di nuovo, quanto più la conferma che la nostra è la Forza Armata più povera in quanto svantaggiata da alcune decisioni del passato che hanno favorito gli altri Corpi a nostro discapito. D’altronde, dal momento che l’aumento di stipendio verrà calcolato in percentuale sulla retribuzione tabellare, è ovvio che chi oggi guadagna meno riceverà anche l’incremento più basso

Rinnovo di contratto, le cifre dell’aumento stipendiale

Nel dettaglio, come confermano le tabelle elaborate dal Dipartimento della Funzione pubblica, grazie all’aumento del 5,80% del tabellare (questa la misura che dovrebbe essere garantita con le risorse a disposizione per la contrattazione) ne risulterà un incremento medio e lordo di: 

  • 187,98 euro per la  Polizia di Stato;
  • 179,01 euro per la Polizia penitenziaria;
  • 189,92 euro per l’Arma dei Carabinieri;
  • 194,25 euro per la Guardia di Finanza;
  • 172,05 euro per l’Esercito Italiano;
  • 192,43 euro per l’Aeronautica militare;
  • 189,67 euro per la Marina militare. 

Cifre che per quanto non siano ancora ufficiali (prima di sbilanciarci preferiamo attendere l’avvio della contrattazione) confermano la presenza di uno squilibrio tra l’Esercito italiano e le altre Forze Armate e di Polizia, al quale bisognerà recuperare intervenendo al più presto su alcune componenti della retribuzione che ci vedono in svantaggio. 

Dobbiamo lottare per farlo, ragion per cui abbiamo bisogno del supporto del personale a cui ribadiamo che alla luce di tale situazione è assolutamente sconsigliato iscriversi a un sindacato interforze, in quanto punterà al mantenimento di uno status quo che penalizza l’Esercito Italiano. Qualsiasi tesseramento a un sindacato non dell’Esercito, quindi, non solo è inutile ma rischia di essere persino dannoso.

Pensiamo ad esempio alla vicenda degli straordinari, sui quali il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è soffermato ritenendo che le somme riconosciute alle Forze di Polizia oggi siano insufficienti e inadeguate per il lavoro svolto. 

Quello che la Presidente del Consiglio probabilmente non sa è che oggi il trattamento riconosciuto alle Forze di Polizia, per quanto meriti di un rialzo, è comunque migliore di quello previsto per l’Esercito Italiano. E ciò vale per tanti altri compensi accessori che vanno assolutamente rivisti.

Non c’è quindi solamente lo stipendio tabellare a essere più basso: è nel complesso che il trattamento riservato al personale dell’Esercito Italiano è peggiore.

Urge intervenire per correggere le decisioni prese in passato

In questi anni sono state prese delle decisioni volte a favorire altri comparti, mentre non ci si è risparmiati a chiedere all’Esercito un maggiore impegno. Lo dimostra il fatto che attualmente possiamo dire di essere l’unica Forza Armata a occuparsi tanto della difesa dei confini quanto della sicurezza delle città (con l’impegno assicurato nell’Operazione Strade Sicure). 

A tal proposito, come ASPMI sarà nostro dovere mettere il Governo davanti a questa situazione, assicurandoci che con il rinnovo di contratto – che per la prima volta ci vede partecipare al tavolo come Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari – venga messo mano a questo squilibrio intervenendo sulle varie voci che compongono la retribuzione.