Esercito Italiano dimenticato, ma in caso di bisogno è la prima soluzione: ASPMI chiede rispetto

ASPMI chiede rispetto per l'Esercito Italiano, troppo spesso dimenticato nei salotti della TV.

Nel corso dell’ultima puntata di Tagadà, in onda su La7, sono state spese parole importanti in supporto alle condizioni di lavoro del personale della Polizia di Stato. In particolare, a far discutere è stata la carenza d’organico e il contratto scaduto ormai dal 1 gennaio 2022. 

In studio era presente anche l’Onorevole Maurizio Gasparri (Forza Italia), da sempre dalla parte delle Forze di Polizia, il quale ha fatto luce sulle ragioni di un problema meramente economico, confidando che il Governo possa fare dei passi in avanti già con la prossima manovra di bilancio. 

Noi di ASPMI, pur esprimendo solidarietà per i colleghi della Polizia di Stato e auspicando che le loro condizioni di lavoro possano migliorare al più presto, non possiamo però fare a meno di notare che l’Esercito Italiano è stato totalmente tagliato fuori da una discussione che invece lo riguarda da vicino. 

Perché se oggi si parla di sicurezza delle città non ci si può limitare a Polizia e Carabinieri, visto l’importante contributo dato dai militari dell’Esercito Italiano con l’Operazione Strade Sicure

Dimenticarsi dell’Esercito Italiano è un errore grave

Il Senatore Gasparri ogni volta che ne ha occasione si schiera – giustamente – dalla parte delle Forze di Polizia facendosi portatore anche con la stampa di quelle che sono le esigenze della Polizia di Stato. 

Tuttavia, sarebbe opportuno ricordarsi anche dell’Esercito Italiano, troppo spesso messo da parte da Gasparri. 

Nel corso dell’ultima puntata di Tagadà, durante il dibattito sullo stato in cui si trovano le Forze di Polizia, non è stata fatta menzione all’Esercito Italiano che di certo non è estraneo alle problematiche lamentate. Anzi, se si pone l’accento sul trattamento economico riconosciuto non si può non far presente che la nostra è la Forza Armata più povera. 

Quando si parla di sicurezza delle città non si può non ricordare il contributo importante dato dai militari impiegati nell’Operazione Strade Sicure, un impegno che dal 2008 – data d’istituzione del programma – è stato crescente negli anni tanto che in certi casi rappresenta la prima soluzione adottata dai Governi per garantire una maggiore sicurezza nelle città. E di certo le condizioni di lavoro dei nostri militari non sono migliori: anzi, nel caso dell’Esercito Italiano non si dispone neppure di una divisa adeguata alla stagione estiva (cosa che invece gli altri Corpi hanno). 

Operazione Strade Sicure, serve chiarezza da parte del Governo

Come noi di ASPMI abbiamo già sottolineato, l’utilizzo che si sta facendo dell’Operazione Strade Sicure rischia di minare la funzionalità dell’Esercito Italiano, in quanto è la “difesa dello Stato” la vera missione della nostra Forza Armata. 

Fermo restando quindi che non accettiamo che l’Esercito Italiano continui a essere impiegato per qualunque cosa – e soprattutto a costo zero – pretendiamo almeno rispetto quando nelle interviste o nei salotti della TV si parla di problemi che caratterizzano anche, anzi soprattutto, la nostra Forza Armata.