Straordinari, ASPMI chiede le stesse tutele per i volontari

Rinnovo del contratto, bisogna affrettarsi per il benessere di tutti.

Dopo la storica vittoria in materia di trasferimento per il personale volontario, ASPMI continua sua battaglia per far sì che l’Amministrazione riconosca ai volontari in ferma prefissata (VFP) le stesse tutele spettanti al personale assunto a tempo indeterminato. 

A tal proposito, ASPMI ha scritto allo Stato Maggiore dell’Esercito per far notare la disparità di trattamento che ancora oggi sussiste in materia di straordinari.

Non esiste lavoro passivo

In particolare, la questione riguarda stabilito dal decreto n. 56 del 20 aprile 2022 del presidente della Repubblica recante disposizioni per il “Recepimento del provvedimento di concertazione per il personale non dirigente delle Forze Armate relativo triennio normativo ed economico 2019 – 2021”. 

Qui, precisamente all’articolo 3 – terzo comma – viene riconosciuto ai militari in drappello il diritto alle ore di straordinario laddove si ecceda l’orario di servizio. Una norma che è stata fortemente voluta dalla Rappresentanza in quanto supera l’ancestrale concetto riferito al “lavoro passivo”: prima di questa novità, introdotta per merito del rinnovo di contratto del triennio 2019-2021, infatti, il personale che rientrava da un’esercitazione fuori dall’orario di servizio  – in qualità di trasportato su un mezzo militare –  non veniva indennizzato in quanto ritenuto un lavoratore passivo, anche se in uniforme e con l’arma al seguito.

Come stabilito dal legislatore, però, non esistono lavori che possono essere definiti “passivi” e come tali non indennizzati: il servizio va sempre retribuito, compreso il cosiddetto drappello, persino come straordinario quando svolto all’infuori dell’orario di lavoro. 

Ma non vale per tutti


Tuttavia, la suddetta tutela non vale per tutti in quanto ci sono militari per i quali la suddetta disposizione non si applica e per i quali quindi si continua a parlare di lavoro passivo. 

Ci riferiamo, nello specifico, ai volontari in ferma prefissata quadriennale, i VFP4, i quali in caso di drappello non vengono retribuiti in quanto si considera, arcaicamente, ancora come lavoro passivo. 

La richiesta di ASPMI

Da qui la richiesta di ASPMI allo Stato Maggiore dell’Esercito, con una lettera con la quale viene fatta presente l’urgenza di sanare tale situazione, estendendo anche al personale in ferma prefissata quanto sancito dall’articolo 3 comma 3 in materia di personale “trasportato”.