Sindacati militari, è arrivata l’ora di scegliere

Sindacati militari, è arrivata l’ora di scegliere
Sindacati militari, è arrivata l’ora di scegliere

Sindacati militari: per il personale in divisa è arrivato il momento di prendere una decisione, ovvero scegliere se farsi rappresentare da un sindacato ed eventualmente quale.

D’altronde è stato lo stesso Capo dello Stato Maggiore dell’Esercito (SME) a sensibilizzare il personale in servizio sulle attività sindacali: lo ha fatto con una lettera che segue all’incontro che si è tenuto lo scorso 8 giugno 2023, al quale erano presenti i rappresentanti delle APCMS delle Forze Armate iscritte all’albo ministeriale.

Un incontro che, come ammesso dal Capo dello SME, è risultato “particolarmente proficuo” in quanto rafforza “la necessaria dialettica costruttiva e la stretta sinergia tra l’Amministrazione e le associazioni”.

A meno di un anno dal via libera ai sindacati militari, quindi, sono stati fatti considerevoli passi avanti in materia di rappresentanza, con le Associazioni Sindacali che hanno avviato un confronto con l’amministrazione per discutere dei temi che riguardano da vicino il lavoro – e non solo – del personale dell’Esercito.

A tal proposito, lo Stato Maggiore dell’Esercito ha già programmato delle riunioni tecniche per il mese di luglio, nelle quali alle associazioni verranno illustrate le linee di policy in materia di trattamento economico, previdenziale e di alloggi.

Adesso serve l’appoggio del personale, il quale dovrebbe iniziare a guardare alla realtà sindacale con interesse scegliendo la sigla che ritiene essere la migliore.

Il confronto tra sindacati e Stato Maggiore dell’Esercito

L’incontro che c’è stato l’8 giugno scorso – al quale hanno preso parte il Capo dello Stato Maggiore dell’Esercito (il Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino) e i rappresentanti delle APCMS delle Forze Armate iscritte all’albo ministeriale – ha rappresentato un capitolo importante per la storia dei sindacati delle Forze Armate.

Come si legge nella lettera pubblicata dallo SME proprio in queste ore, infatti, “l’attività ha rappresentato un momento di reciproco arricchimento, fondamentale per il cambiamento culturale che la Forza Armata sta affrontando”.

Per tale motivo sono già stati programmati dei tavoli di confronto per discutere delle tematiche afferenti alla specificità della condizione militare, nell’interesse degli uomini e delle donne dell’Esercito. Nel dettaglio, i prossimi incontri si terranno – presso la sala “Diaz” di Palazzo Esercito – il:

  • 12 luglio 2023 (ore 10:00), Dipartimento Impiego del Personale;
  • 18 luglio 2023 (ore: 10.00) – I Reparto Reclutamento, Affari Giuridici ed Economici del Personale;
  • 18 luglio 2023 (ore 14:30) – V Reparto Affari Generali e Dipartimento Infrastrutture.

Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha quindi mantenuto la promessa fatta durante l’incontro dell’8 giugno: d’altronde è interesse della stessa amministrazione mantenere un rapporto costante – e soprattutto costruttivo – con i sindacati dell’Esercito, così da poter lavorare in sinergia nella risoluzione delle problematiche che afferiscono a uomini e donne dell’Esercito.

Adesso è il momento di fare una scelta

Lo stesso Stato Maggiore della Difesa – che si è impegnato a fornire “il dovuto impulso all’esercizio delle prerogative sindacali dei militari” – ritiene che sia necessario favorire tra i militari lo sviluppo di un’adeguata cultura riguardo all’associazionismo a carattere sindacale, tanto che fin dall’entrata in vigore della legge n. 46 del 2022 “ha diramato e pubblicato sui siti internet e intranet di Forza Armata puntuali circolari relative a provvedimenti approvati, specifiche schede informative/illustrative, disposizioni di dettaglio per l’avvio di un corretto sistema di relazioni con le associazioni”.

E ancora, lo Sme ha “disposto di inserire specifici periodi afferenti all’esercizio delle attività sindacali e al Diritto del lavoro, nell’ambito dei percorsi formativi di base previsti per tutte le categorie del personale militare”.

Da parte dell’Amministrazione, quindi, c’è il massimo impegno a costruire un rapporto di fiducia che possa portare nel breve tempo al raggiungimento di accordi per la tutela del personale.

Adesso però spetta al personale dimostrare di credere al progetto dei sindacati militari, manifestando il proprio appoggio alla sigla sindacale che ritiene essere più in grado di rappresentarli e tutelari: a tal proposito, i tavoli che si terranno nei prossimi giorni saranno un banco di prova importante perché ci diranno quali saranno le realtà capaci di portare avanti delle battaglie concrete, senza perdersi in promesse che sono impossibili da mantenere.