Rinnovo di contratto, è il momento di scoprire le carte

La trattativa per il rinnovo di contratto entra nel vivo: dopo il confronto preliminare avuto mercoledì scorso, quando ASPMI ha esposto le proprie idee affinché si possa arrivare a un accordo che valorizzi il personale dell’Esercito Italiano almeno allo stesso modo di quanto previsto per le altre Forze Armate e di Polizia, è arrivato il momento dei tavoli tecnici

Il primo è stato annunciato per mercoledì 8 maggio, quando come ASPMI saremo ovviamente presenti. L’incontro si terrà alle ore 16:00, subito dopo le Forze di Polizia a ordinamento civile (ore 11:00) e le Forze di Polizia a ordinamento militare (ore 14:00). 

Il confronto è importante in quanto tanto l’Amministrazione quanto i sindacati scioglieranno le riserve su cosa è fondamentale fare affinché si possa arrivare a un accordo. Ma d’altronde noi abbiamo già posto l’attenzione su quelli che per noi sono dei punti imprescindibili, a partire da una distribuzione più equa delle risorse che tenga conto non solo del reddito medio, influenzato dal fatto che in questi ultimi anni ci sono state Forze Armate e di Polizia maggiormente favorite rispetto ad altre, ma anche del numero di personale impiegato

Nuova distribuzione delle risorse, un atto dovuto da parte di questo Governo

D’altronde non ci stiamo inventando niente: fu lo stesso ex ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta (che proviene dalla stessa classe politica che attualmente compone la maggioranza), con l’approvazione dei tecnici dei vari Ministeri interessati, Funzione pubblica compresa, a promettere una revisione del metodo di assegnazione delle risorse nell’addendum allegato all’accordo per il rinnovo 2019-2021. 

Chiederemo quindi che quella promessa venga mantenuta: solamente in questo modo si permetterà all’Esercito Italiano di non essere sfavorito rispetto alle altre Forze Armate e di Polizia, come tra l’altro confermato dalle tabelle contenenti le stime degli aumenti pubblicate in questi giorni dal Ministro dell’Economia. 

Serve intervenire su straordinari e indennità forfettarie

Una più equa distribuzione per far sì che si possa intervenire anche sugli straordinari, incrementando il monte delle ore indennizzabili (che come richiesto da noi di ASPMI dovrebbero essere almeno 70 ore, oltre al pagamento della metà dei giorni di recupero festività). Un atto dovuto, specialmente alla luce della sempre maggiore richiesta di soldati impiegati nell’Operazione Strade Sicure per la tutela delle città. 

Siamo gli unici a occuparci tanto di Sicurezza quanto di Difesa e paradossalmente siamo quelli trattati peggio. Basti vedere, come sottolineato da Francesco Gentile durante l’intervento avuto al tavolo contrattuale, che nei confronti dell’Esercito Italiano non c’è stata neppure la vergogna nel forfettizzare l’orario di lavoro, riconoscendo un trattamento indecente – di appena 3 euro l’ora – per i compensi di guardia e di impiego. 

Per anni abbiamo atteso di avere la forza contrattuale necessaria per impedire che alcune sperequazioni in nostro sfavore si verificassero: adesso che ce l’abbiamo non siamo disposti ad attendere oltre. Già dal prossimo 8 maggio siamo pronti a battere i pugni sul tavolo, facendoci portatori delle istanze di quelle migliaia di colleghi (e confidiamo che ce ne saranno altri pronti a farlo nei prossimi mesi) che ci hanno delegato come loro rappresentanti.