Operazione Strade Sicure, tanti complimenti ma pochi soldi. Chi tutela il personale?

Operazione Strade Sicure, militari dimenticati dal Decreto Immigrazione.

Nei giorni scorsi la senatrice Isabella Rauti, Sottosegretario di Stato per la Difesa, e il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino, hanno incontrato alcuni militari dell’Esercito Italiano di servizio a Roma per l’Operazione Strade Sicure.

Durante questa occasione, la Senatrice Rauti ha espresso la sua sincera gratitudine per il lavoro instancabile svolto da oltre 5.000 soldati – dislocati in 44 province, con la responsabilità di proteggere oltre 700 siti (e con l’utilizzo di circa 1.200 mezzi) – elogiando il loro impegno, la professionalità e il senso di dovere nel rappresentare l’Italia sia in patria che all’estero.

Ancora una volta la politica non manca di esprimere la propria soddisfazione per l’importante lavoro svolto dall’Esercito Italiano – anche in operazioni come quella in oggetto che di fatto sono lontane dalla nostra missione – salvo poi tirarsi indietro quando c’è da dare risposta alle esigenze del personale. 

Un atteggiamento che noi di ASPMI non possiamo più accettare, e per questo motivo dopo aver atteso per oltre un’estate risposte in merito alle iniziative necessarie per tutelare il personale impiegato sotto il sole, chiediamo una maggiore attenzione da parte del Governo non solo a parole ma anche, e soprattutto, con i fatti. 

Operazione Strade Sicure, tanti complimenti ma poche risorse

Chissà se durante l’incontro la Senatrice Rauti abbia fatto caso alla divisa indossata dal personale, un’uniforme chiaramente inadeguata per il clima estivo. 

Un problema che noi di ASPMI abbiamo già fatto presente alle amministrazioni incaricate, scrivendo tanto al Generale Serino quanto al Ministro della Difesa Guido Crosetto, e chiedendo un maggiore stanziamento di risorse per l’Esercito Italiano visto che ad oggi lo Stato Maggiore dell’Esercito non ha neppure la possibilità di acquistare delle polo estive da mettere a disposizione del personale. 

Non bastano le parole, è il momento di passare ai fatti

Più volte abbiamo manifestato le nostre preoccupazioni riguardo alle condizioni di lavoro dei militari impiegati nell’Operazione Strade Sicure, specialmente in questa estate caratterizzata da temperature eccezionalmente torride, ma non sono arrivate risposte concrete da parte degli organi interessati. Questa situazione riflette una tendenza a lungo termine in cui le forze politiche non mancano di esprimere i  complimenti di circostanza, salvo poi tirarsi indietro quando si tratta di garantire le dovute tutele o di allocare risorse supplementari. 

Come giustamente riconosciuto dalla senatrice Rauti, l’Operazione Strade Sicure è particolarmente complessa che, vista la sua importanza nel monitoraggio e nella deterrenza dei crimini, necessita di azioni concrete in modo da renderla il più efficiente possibile senza dover ogni volta contare esclusivamente sull’impegno e la dedizione che, in ogni condizione lavorativa, i nostri militari non fanno mai mancare. 

Indipendentemente dall’orgoglio che gli uomini e le donne in uniforme portano sempre con sé, è fondamentale riconoscere il loro impegno non solo a parole ma anche con misure concrete. 

Il personale dell’Esercito Italiano merita un trattamento equo e il giusto riconoscimento per il loro servizio: è tempo di porre fine a un rapporto unilaterale in cui si chiede molto ai militari senza fornire loro il dovuto riconoscimento e supporto.