Militari sotto il sole: tutti li vogliono, ma chi paga? ASPMI chiede un incontro al Ministro Crosetto

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Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare della Regione Lombardia, nel rispondere a chi gli chiedeva informazioni sul medico aggredito settimana scorsa al Policlinico di Milano ha parlato della possibilità di inserire anche gli ospedali tra gli obiettivi sensibili da far presidiare dall’Esercito italiano nell’ambito dell’Operazione Strade sicure

Se l’Esercito presidia consolati e altri obiettivi sensibili con l’operazione Strade sicure perché non prevedere lo stesso servizio anche davanti agli ospedali?” Ha dichiarato Bertolaso, secondo il quale è fondamentale favorire tutto ciò che può essere considerato un deterrente, “anche in chiave di sicurezza percepita”.

Una richiesta che conferma l’importante lavoro svolto dai militari nell’ambito dell’Operazione Strade sicure, che da quando è stata introdotta nel 2008 ha visto un impegno crescente del personale delle Forze Armate per garantire la sicurezza dei cittadini. 

Operazione Strade sicure, serve maggiore attenzione da parte delle istituzioni

Non possiamo fare a meno di notare, però, che a questo impegno del personale militare non è seguita la giusta attenzione da parte delle istituzioni che quando c’è stato da chiedere non si sono mai tirate indietro – com’è stato nel periodo di emergenza Covid – mentre quando c’è stato da riconoscere l’adeguato supporto al personale si sono nascoste. 

Come abbiamo fatto notare qualche giorno fa, infatti, nessuno si è preoccupato delle condizioni d’impiego del personale che nonostante un clima torrido senza precedenti continua a prestare servizio per ore sotto il sole privo di qualsiasi dispositivo di raffrescamento e con una divisa inadeguata alla stagione. 

Nel frattempo il Ministro del Lavoro ha approvato la bozza del Protocollo che i datori di lavoro dovranno seguire per garantire la sicurezza dei lavoratori nel periodo estivo e tra i vari punti viene posta l’attenzione su abbigliamento e dispostivi di protezione individuale (come ad esempio può essere una crema solare). 

Il personale militare non merita tutela?

Allorché ci siamo chiesti: tra le categorie da tutelare ci sono anche i militari, specialmente quelli impiegati nell’Operazione Strade sicure? ASMPI si attende una risposta al più presto e per questo motivo chiede un’immediata audizione presso il Ministero della Difesa, così da poter discutere con il Ministro Crosetto di come fare per prevenire la salute del personale a oggi costretto a lavorare in condizioni al limite della sopportazione

Anche perché servirà una riflessione sulle risorse da destinare all’Operazione Strade sicure che come fatto notare più volte da questa sigla sindacale sono assolutamente inadeguate, specialmente alla luce della crescente richiesta di usufruire di tale personale

Non ci sono neppure i soldi per le polo a mezze maniche

Basti pensare che la soluzione per mettere il personale nella condizione di poter lavorare senza il rischio di collassare in servizio a causa dell’elevata temperatura potrebbe essere semplice: basterebbe, infatti, dotare i militari di una polo a mezze maniche, al pari di quanto previsto per il personale delle Forze di polizia a ordinamento civile. Il problema è che oggi lo Stato Maggiore dell’Esercito non ha i soldi per acquistare le suddette polo, come non li ha per ammodernare gli alloggi militari dove le camere continuano a essere sovraffollate e incapaci – anche a causa dei diversi turni di servizio – di garantire al personale in pausa il giusto riposo. 

Serve un confronto con il Ministro della Difesa

Ci rivolgiamo così al Ministro della Difesa che in passato si è dimostrato particolarmente attento al benessere del personale e chiediamo un confronto affinché venga fatta chiarezza sulle intenzioni politiche in merito al futuro dell’Operazione Strade sicure: la soddisfazione per il lavoro svolto dai militari non può essere espressa solamente a parole, servono i fatti perché la salute dei cittadini non è la sola che merita garanzia.