Il futuro

La struttura di un’Associazione Militare a carattere Sindacale non può essere equiparata ad un sindacato della Pubblica Amministrazione, tantomeno a quello del mondo privato.

Poiché, il sindacato militare si caratterizza per la specificità rispetto alle professionalità e all’impiego che il Personale svolge al proprio interno.


I Rappresentanti avranno il proprio ambito di competenza, in base alle mansioni che ricoprono.

Ogni singola specificità dovrà identificarsi in coloro i quali hanno scelto come loro referenti; al fine di poter assimilare e far assimilare le differenti esigenze da portare alla consultazione del Direttivo sindacale.


Un lavoro, quello rappresentativo, diffuso sul territorio e per ogni singolo Ente, in maniera capillare.

Sindacalisti “distaccati” e sindacalisti “in loco” che continueranno ad operare nel loro Ente di appartenenza.


Se i rappresentanti, e di conseguenza i tesserati che daranno loro fiducia, sapranno interpretare le loro esigenze, si riuscirà nell’impresa: rendere felice e appagato l’intero Personale militare.


Inutile sottolineare che le competenze professionali, culturali ed umane dei rappresentanti faranno la differenza. Tanto più sono alte, tanto più alti saranno i traguardi a cui ambire.


Questi sono i punti cardine da tenere in considerazione per poter calibrare le richieste che perverranno, valutando e soppesando quelle che risulteranno essere più incisive e determinanti per il Comparto.

Il Sindacato è composto da associati che formano il capitale umano dell’Associazione. Ma non solo. Essi delineano la linea politica della Sigla alla quale hanno aderito.


Il passaggio dalla Rappresentanza Militare all’Associazionismo Sindacale Militare rivelerà il vero problema della rappresentatività. La tanto vituperata Rappresentanza, che fino a qualche anno fa era sconosciuta a molti, verrà rinnovata per ciò che riguarda il suo aspetto istituzionale.


A differenza della realtà lavorativa civile, dove i Sindacati esistono da tempo, il mondo militare dovrà fare i conti con la mancanza di una coscienza sindacale nel Personale che, al contrario di ciò che si pensa, non è ancora pronto ad affrontare un cambiamento così radicale.


Ad oggi, il compito più arduo non è quello di “fare sindacato” – come se nel Personale ci fosse già una consapevolezza sindacale matura – bensì quello di spiegare l’importanza dell’esistenza delle Associazioni sindacali e della relativa adesione.

“Dove esiste contrattazione esiste il Sindacato e dove non esiste il Sindacato non ha senso di esistere la contrattazione”.


Un concetto estraneo ai più, tra le fila Personale militare, e intuibile solo da coloro i quali vivono l’Amministrazione dall’interno.


Il Sindacato nasce dalla coscienza sindacale e cresce con essa. Il Personale militare, a qualsiasi livello, non ne ha ancora sviluppata una, maturando, invece, un quadro nebuloso della situazione.

Rappresentare le problematiche e instaurare una sinergia tra Rappresentanza e Amministrazione è sinonimo di Democrazia e tutela del personale.


Si cresce attraverso il confronto.