Siamo lieti di comunicarvi, in esclusiva, che il FESI 2024 sarà pagato con la mensilità di agosto 2025.
Parliamo del primo FESI pienamente negoziato dai sindacati secondo i criteri rinnovati, con alcune novità rilevanti nonostante le risorse economiche limitate. I fondi disponibili ammontavano infatti a circa 1,8 milioni di euro, a cui si sono aggiunti risparmi ottenuti dal nuovo regime delle assenze per permesso sindacale.
Una gestione responsabile e condivisa da tutte le OO.SS. firmatarie dell’accordo ha permesso di mantenere inalterati gli importi percepiti con il FESI 2023, pur introducendo alcune modifiche utili a rispondere a criticità che si trascinavano da tempo. Un’eventuale distribuzione “a pioggia” delle nuove risorse avrebbe, infatti, prodotto solo aumenti irrisori per tutti. Per questo si è scelto di concentrare gli interventi in azioni mirate, premianti e strutturali.
Le principali novità
Il nuovo FESI 2024 per l’Esercito segna un’evoluzione significativa nel trattamento economico accessorio del personale militare, introducendo un approccio più equo e meritocratico rispetto al passato.
L’abbandono del vecchio sistema basato sul punto parametrale, sostituito da un calcolo fondato su un importo aggiuntivo pensionabile, ha permesso di redistribuire le risorse in modo più uniforme e trasparente, assicurando a tutti i militari un aumento netto in busta paga compreso tra i 100 e i 200 euro. Questo cambiamento, sostenuto anche dagli stanziamenti previsti nel contratto 2022-2024, rappresenta un riconoscimento tangibile del lavoro svolto quotidianamente nei diversi reparti e contesti operativi.
D’altra parte, le maggiorazioni sono state semplificate e rese più incisive, con tre sole fasce che premiano l’anzianità, il servizio in posizioni centrali e le qualifiche apicali, mentre per alcuni gradi specifici, come per il Luogotenente o il Graduato Scelto con oltre 17 anni di servizio, sono stati introdotti bonus fissi.
Un’ulteriore novità di rilievo riguarda l’ampliamento delle giornate utili al fine dell’erogazione del FESI: vengono ora conteggiate non solo le giornate di effettivo servizio, ma anche quelle legate a missioni, malattie dipendenti da causa di servizio, congedi parentali, permessi per studio o legge 104, offrendo così una visione più realistica e inclusiva dell’impegno del personale.
Il minimo richiesto per accedere al beneficio viene fissato a 110 giornate, soglia che rende più accessibile l’incentivo e valorizza anche chi si è assentato per motivi legittimi.
Inoltre, è stato introdotto un sistema di premi progressivi, che premia la produttività reale attraverso percentuali crescenti legate al numero di giornate lavorative svolte: chi supera le 200 giornate, infatti, potrà beneficiare di un incremento del 38% sulla quota base. Riteniamo sia importante anche la decisione di eliminare la distinzione tra le valutazioni “eccellente” e “superiore alla media” nelle note caratteristiche, ponendo fine a una discriminazione che negli anni aveva generato disparità di trattamento tra colleghi.
FESI, un atto di responsabilità
Nel frattempo guardiamo già al futuro. Tutte le organizzazioni sindacali, ASPMI compresa ovviamente, con senso di responsabilità e spirito costruttivo, si sono impegnate a lavorare fin da subito per migliorare ulteriormente il FESI a partire dal prossimo anno.