FESI 2024, la nostra battaglia arriva in Parlamento. E finalmente si sblocca la seconda tranche

Immagine realizzata dall'AI

Da mesi noi di ASPMI lavoriamo per ottenere lo sblocco della seconda tranche del FESI 2024. Un impegno quotidiano, fatto di pressioni costanti e di richiami pubblici, affinché una somma già stanziata, già deliberata e già assegnata potesse arrivare finalmente nelle tasche del personale dell’Esercito. La nostra voce, così insistente, è stata raccolta anche dalla stampa nazionale: la Repubblica e altre testate hanno ritenuto necessario dare spazio alle nostre denunce, contribuendo a portare il tema fuori dal perimetro tecnico-burocratico in cui si era arenato.

Per ASPMI, però, il fatto di essere citata sui giornali non è mai un traguardo. È uno strumento. Quando il dibattito pubblico si accende e il tema viene proiettato sulle pagine delle principali testate, allora sì che può arrivare a chi deve prendere una decisione.

Ed è proprio in questo contesto che oggi arriva un segnale importante. Il senatore Maurizio Gasparri, di Forza Italia, ha presentato un’interrogazione parlamentare indirizzata ai Ministri della Difesa e dell’Economia, raccogliendo esattamente le criticità che ASPMI denuncia da settimane. Nel suo intervento ha richiamato la norma che ha stanziato i fondi aggiuntivi per i comparti sicurezza e difesa e il decreto con cui, lo scorso ottobre, una parte consistente di queste risorse è stata destinata alle Forze Armate attraverso il FESI. Ha sottolineato come, nonostante la piena copertura economica e la pubblicazione del decreto, la seconda tranche – un importo che nella percezione comune era stato descritto come marginale, ma che in realtà per questo dicembre sarà di circa 90 euro lordi – non fosse ancora stata liquidata per via di ritardi tecnici del Ministero dell’Economia.

Gasparri ha richiamato direttamente anche le nostre prese di posizione, citando il malcontento cresciuto nel personale e ribadendo che non è accettabile che somme già disponibili restino bloccate per lungaggini amministrative. Ha poi inserito nella stessa interrogazione anche il tema del contratto della dirigenza militare, firmato ad agosto ma ancora inattuato per l’assenza dei decreti necessari alla sua esecuzione, mostrando così una consapevolezza chiara: quando la macchina burocratica rallenta, a pagarne il prezzo è sempre chi indossa l’uniforme.

La risposta non si è fatta attendere. A dimostrazione di quanto sia importante che certe questioni arrivino al livello politico, apprendiamo che – subito dopo il deposito dell’interrogazione – l’Amministrazione si è mossa per chiudere definitivamente la vicenda. Possiamo anticipare che la seconda tranche del FESI sarà inserita nel cedolino di dicembre, ponendo fine a un’attesa che non aveva più alcuna giustificazione.

Ringraziamo il senatore Gasparri per l’attenzione dimostrata e per aver trasformato una nostra battaglia in un atto parlamentare capace di produrre un effetto immediato, come pure l’Amministrazione Difesa per aver recepito prontamente le indicazioni senza prolungare ulteriormente un’attesa immotivata.

Ma se questa sia una vittoria di ASPMI, preferiamo che siano i nostri tesserati a dirlo. Noi sappiamo quanto abbiamo insistito, quanto abbiamo preteso che a quel decreto già pubblicato e già finanziato seguissero gli atti dovuti. Sappiamo quanto abbiamo lavorato per evitare che tutto finisse nell’ennesimo limbo amministrativo.

Oggi, però, la nostra soddisfazione è soprattutto un’altra: il personale dell’Esercito vede finalmente riconosciuto – seppur con ritardo e con un importo non elevato – ciò che gli spettava di diritto. 

Di seguito, per completezza dell’informazione, trovate il testo integrale dell’interrogazione presentata da Gasparri.

Legislatura 19ª – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 366 del 03/12/2025 (Definitivo)

GASPARRI – Ai Ministri della difesa e dell’economia e delle finanze. – Premesso che:

la legge 30 dicembre 2021, n. 234, all’articolo 1, comma 605, ha stanziato risorse aggiuntive destinate ai rinnovi contrattuali del personale dei comparti sicurezza e difesa;

il successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 ottobre 2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 284 del 4 dicembre 2024, ha provveduto alla ripartizione di tali somme, destinando 15,67 milioni di euro alle forze armate, da erogare attraverso il fondo per l’efficienza dei servizi istituzionali (FESI);

nonostante la pubblicazione del decreto e la piena disponibilità delle risorse, la “seconda tranche del FESI” (pari a circa 30 euro lordi per ciascun militare) non risulta ancora liquidata, a causa di ritardi imputabili a passaggi tecnici non ancora completati presso gli uffici competenti del Ministero dell’economia e delle finanze;

si tratta di somme già stanziate, assegnate e deliberate, la cui mancata erogazione genera un diffuso senso di frustrazione tra il personale militare, che percepisce il ritardo come un’ennesima manifestazione di inefficienza burocratica;

la vicenda è stata riportata anche da articoli di stampa, che hanno dato voce all’appello dell’Associazione sindacale professionisti militari, che da settimane sollecita lo sblocco delle risorse e la definizione di tempi certi per il pagamento;

analogo ritardo riguarda l’attuazione del contratto per la dirigenza militare, firmato il 6 agosto 2025 presso il Dipartimento della pubblica amministrazione alla presenza dei ministri Zangrillo, Crosetto, Piantedosi e dei sottosegretari Albano e Del Mastro;

tale contratto, definito “storico” perché riconosce finalmente una specifica area negoziale per la dirigenza delle forze armate, non è ancora pienamente operativo per la mancata emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica necessari alla sua esecuzione, con conseguente blocco dei compensi previsti e dell’una tantum concordata;

il protrarsi di questi ritardi, pur in presenza di fondi e atti deliberativi già adottati, rischia di vanificare i risultati ottenuti grazie al confronto costante e costruttivo tra Governo e organizzazioni sindacali;

i militari delle forze armate svolgono un ruolo essenziale per la sicurezza nazionale, operando spesso in condizioni difficili e con un alto senso del dovere;

la tempestiva esecuzione dei provvedimenti economici che li riguardano è una questione di equità retributiva e di riconoscimento di diritti economici già maturati e finanziati,

si chiede di sapere:

per quali motivi il Ministero dell’economia non abbia ancora autorizzato la liquidazione della seconda tranche del FESI, pur in presenza del decreto attuativo e delle necessarie coperture finanziarie;

quali siano le tempistiche previste per lo sblocco e il pagamento delle somme dovute ai militari interessati;

se s’intenda adottare misure urgenti per accelerare l’emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica necessari a rendere pienamente operativo il contratto della dirigenza militare;

quali iniziative si intenda assumere per garantire maggiore efficienza e coordinamento tra i Ministeri coinvolti, al fine di evitare che episodi analoghi si ripetano in futuro, penalizzando ancora una volta il personale delle forze armate.

(4-02565)