Difesa: professionisti militari, soldi bloccati da burocrazia

(AGI) – Roma, 20 nov. – “Mancano ancora i decreti del presidente della Repubblica necessari a dare esecuzione all’intesa raggiunta per l’area negoziale. Senza questo passaggio formale, non e’ possibile procedere al pagamento dei compensi previsti, ne’ tantomeno dell’una tantum concordata in sede di rinnovo contrattuale”. E’ Francesco Gentile, segretario generale dell’Aspmi, Associazione sindacale professionisti militari, ad informare il personale dirigente di forza armata di “un ritardo che rischia di vanificare un risultato definito ‘storico’ per la dirigenza militare, frutto di un confronto costruttivo tra governo e organizzazioni sindacali e finalizzato a garantire finalmente equita’ retributiva e pieno riconoscimento della specificita’ militare. Ricordiamo che, il 6 agosto scorso, il contratto e’ stato firmato alla presenza dei ministri Zangrillo, Crosetto, Piantedosi e dei sottosegretari Albano e Del Mastro, insieme alle sigle sindacali rappresentative. Tra queste figura ovviamente Aspmi, capace di raggiungere i numeri per partecipare alla negoziazione per la dirigenza dell’Esercito Italiano”.

“In quell’occasione – ricorda Gentile – avevamo espresso apprezzamento per la sensibilita’ mostrata dal governo nel voler rinnovare due contratti – 2018/2020 e 2021/2023 – e nel prendere impegno ad avviare entro 90 giorni le trattative per il prossimo triennio 2024/2026, ormai alle porte. Avevamo inoltre sottolineato l’importanza di rivedere il sistema di ripartizione delle risorse, valorizzare la figura dirigenziale con fondi dedicati ed equiparare la competenza del tavolo dei contrattualizzati a quello dei dirigenti. Oggi, pero’, siamo costretti a constatare che la burocrazia continua a bloccare i soldi dei militari. La mancata emanazione dei decreti attuativi sta ritardando l’effettiva applicazione di quanto sottoscritto, generando comprensibile malcontento tra i dirigenti militari che attendono legittimamente il riconoscimento economico dovuto. Aspmi e’ pronta a far sentire la propria voce: chiediamo che il decreto venga emanato subito, perche’ un risultato definito ‘storico’ non puo’ restare bloccato nei meandri della burocrazia”. (AGI)
Com/Bas