Difesa: Aspmi, disparità in prelievo contributi sindacali

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(AGI) – Roma, 6 mar. – “Abbiamo sempre sostenuto, e portiamo avanti la nostra idea con convinzione, che il pagamento della quota sindacale debba essere di minimo importo, così da risultare accessibile al personale”, ma così non avviene. Lo denuncia l’Aspmi, l’associazione sindacale professionisti militari, che ora chiede l’intervento del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, per sanare la situazione. In una nota viene detto che *va consentito a tutti i militari, indipendentemente dal salario che percepiscono, di avere una tutela ed una assistenza sindacale senza impiegare cifre che potrebbero ricadere negativamente sulla busta paga mensile. Iscriversi ad un sindacato militare non deve rappresentare un lusso, ma un diritto che passa, in primis, per un costo tessera minimo. Fermo restando ciò, questa sigla sindacale ha indicato a NoiPa le voci da prendere a riferimento per calcolare il contributo utile a poter procedere alla registrazione delle deleghe che il personale militare ha siglato con Aspmi”. Ma – aggiunge la nota – l’ente che si occupa della retribuzione di tutto il personale della Pubblica amministrazione attraverso una piattaforma – denominata NoiPa – realizzata dal Dipartimento dell’Amministrazione Generale del personale e dei servizi (DAG) del Mef per la gestione del personale della pubblica amministrazione “non vuole tenere conto dell’autonomia decisionale delle sigle sindacali, non considerando minimamente le disposizioni impartite dal decreto del ministro della Difesa, e sta calcolando tali contributi in modo tale da creare una enorme disparità tra parigrado della stessa forza armata e tra le tre forze armate”. Una situazione definita quindi “imbarazzante” e che “di fatto porta ad un allontanamento del personale dalle nascenti sigle sindacali; anziché invogliare a credere e sostenere l’avvio dei sindacati militari. Questa condotta da parte del Ministero del Tesoro potrebbe essere anche definita una condotta antisindacale tenuto conto che, solo per mancanza di alcune voci stipendiali per il calcolo esatto dei contributi sindacali, procede al prelevamento in busta paga di compensi totalmente diversi da quelli che il personale ha firmato”. In proposito è spiegato che il cedolino stipendiale del mese di marzo contiene già le prime trattenute in busta paga per quei tesserati che hanno aderito ai sindacati, prontamente inviate ai centri unici stipendiali per gli addebiti”. L’Aspmi “resta in attesa di una risposta da parte del ministro della Difesa Crosetto utile a chiarire, una volta per tutte, quali siano le voci stipendiali sulle quali operare il calcolo della quota sindacale. Per intanto, l’Aspmi “continuerà a fornire gratuitamente i servizi ai suoi tesserati autotassandosi fino a che la giustizia sindacale non prenderà forma”. (AGI)