Cuneo fiscale in busta paga: su NoiPA puoi rinunciarci e recuperarlo in un secondo momento

Come abbiamo già avuto modo di spiegare, nel cedolino di giugno vengono applicate per la prima volta le nuove norme sul taglio del cuneo fiscale, come disciplinate dall’articolo 1, commi 4 e 6, della legge n. 297 del 2024, la manovra finanziaria per intenderci.

Le nuove regole sul cuneo fiscale sono state introdotte per compensare l’addio allo sgravio contributivo IVS, che fino allo scorso anno veniva riconosciuto a chi aveva un reddito non superiore a 35.000 euro.

Tuttavia, tra le tante differenze tra queste due misure, ce n’è una particolarmente importante: mentre il diritto allo sgravio contributivo veniva valutato mensilmente, per quello fiscale introdotto nel 2025 si prende in esame il reddito complessivo percepito nel corso dell’anno di riferimento.

Ciò significa che NoiPA può effettuare soltanto una valutazione presuntiva, senza considerare eventuali aumenti di stipendio che, nel corso dell’anno, possono incidere sulla misura del bonus comportandone la riduzione o persino la decadenza.

Ed è proprio per questo motivo che sul portale NoiPA è stata inserita una nuova funzione che consente all’iscritto di specificare se intende percepire il bonus derivante dallo sgravio fiscale mensilmente in busta paga oppure beneficiarne in sede di conguaglio. Un’opzione che consente di mettersi al riparo da eventuali trattenute future, che a seconda dei casi potrebbero risultare particolarmente rilevanti.

A chi spetta il bonus derivante dal taglio del cuneo fiscale 2025

Come prima cosa, ricordiamo come funziona il taglio del cuneo fiscale 2025 e fino a quale soglia reddituale spetta.

Nel dettaglio, per chi guadagna fino a 20.000 euro lordi – situazione che non riguarda il personale dell’Esercito – è riconosciuto un trattamento integrativo pari a:

  • 7,1% dello stipendio lordo, se il reddito di lavoro dipendente non è superiore a 8.500 euro;
  • 5,3%, se il reddito di lavoro dipendente è superiore a 8.500 euro ma non a 15.000 euro;
  • 4,8%, se il reddito di lavoro dipendente è superiore a 15.000 euro. 

Con un reddito complessivo compreso tra 20.000 e 32.000 euro, invece, spetta una maggiore detrazione per redditi da lavoro dipendente pari a 1.000 euro l’anno, quindi circa 83 euro al mese per dodici mensilità (la detrazione non si applica sulla tredicesima).

Tra i 32.000 e i 40.000 euro, infine, la maggiore detrazione si riduce progressivamente fino ad azzerarsi: sono circa 52 euro per chi guadagna 35.000 euro, 31 euro con 37.000 euro di reddito e 10 euro con 39.000 euro.

Quando conviene rinunciare (per adesso) al cuneo fiscale in busta paga

Come anticipato, in queste ore sul portale NoiPA sono state aggiunte nuove funzioni che consentono la gestione del bonus in oggetto, permettendo al lavoratore di scegliere se rinunciare all’applicazione mensile in busta paga per poi recuperare gli importi spettanti in sede di conguaglio.

Per farlo basta:

  • Accedere al portale NoiPA
  • Entrare nella propria Area Personale
  • Selezionare il menù “Servizi” -> “Stipendiali”
  • Cliccare su “Gestione benefici fiscali”
  • scegliere il  beneficio a cui si intende rinunciare.

La rinuncia va fatta entro il 25 maggio 2025 per evitare che il cuneo fiscale venga applicato già nel cedolino di giugno. Per chi invece comunica la propria intenzione successivamente, il bonus verrà tolto a partire dal mese seguente.

Ma per quale motivo una persona dovrebbe rinunciare? L’abbiamo già spiegato: per valutare l’importo spettante del bonus si prende come riferimento il reddito annuo percepito nel 2025, informazione che per ovvi motivi sarà nota solo alla fine dell’anno.

In sede di prima applicazione, NoiPA valuta un reddito presunto che non è detto corrisponda a quello effettivo. Le variabili in campo sono diverse, in particolare l’applicazione delle nuove tabelle stipendiali aggiornate con il contratto 2022-2024. Ma possono esserci anche indennità pagate in un secondo momento, straordinari o altre voci che incidono sul reddito complessivo. 

Ebbene, se alla fine dell’anno il reddito effettivo risulterà maggiore rispetto a quello presunto, potrebbe succedere che – in sede di conguaglio di fine anno oppure con la dichiarazione dei redditi successiva – emergano somme da restituire al Fisco.

Ecco perché in alcuni casi può essere consigliabile rinunciare all’applicazione mensile del cuneo fiscale, fermo restando che quanto spetta di diritto non andrebbe perso. Una volta accertato il reddito complessivo percepito nel 2025, sarà infatti possibile determinare con esattezza la misura del “bonus” spettante, che verrebbe erogato in sede di conguaglio.

A tal proposito, non è ancora chiaro se, una volta rinunciato al cuneo fiscale in busta paga, questo potrà essere recuperato in sede di conguaglio di fine anno oppure con la dichiarazione dei redditi. 

Secondo le prime indiscrezioni da noi raccolte, sembra che la procedura sarà la stessa prevista per l’ex bonus Renzi: quindi, le somme non pagate verranno indicate nella Certificazione Unica e potranno essere recuperate in sede di conguaglio del 730/2026. Abbiamo comunque chiesto delucidazioni a NoiPA a riguardo: vi terremo aggiornati non appena avremo una risposta.