Conguagli elevati per il personale delle Forze Armate, ecco cosa può essere successo

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In questi giorni abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte di colleghi che lamentano trattenute spropositate nel cedolino di febbraio causate dall’ultimo conguaglio. Chi 200 euro in meno, chi 300 euro: e c’è persino chi supera questa soglia senza neppure capirne il motivo. 

A tal proposito come ASPMI ci siamo subito mossi per capire qual è stata la ragione di queste elevate trattenute, oltre ad approfittare di quanto successo per ricordare al Presidente del Consiglio che le attuali modalità di conguaglio vanno riviste: è impensabile, infatti, che i militari debbano restituire in una sola volta l’eventuale debito risultato da conguaglio, in quanto sarebbe opportuno consentire la possibilità di rateizzare su più stipendi così da rendere sostenibile il versamento. 

Dalle analisi condotte in queste ore sembra che non ci siano stati errori: le somme trattenute, quindi, nella maggior parte dei casi sono effettivamente dovute. 

L’incremento dell’indennità di vacanza contrattuale 

Il problema sembra essere da imputare all’indennità di vacanza contrattuale che in sede di pagamento dello stipendio di dicembre è stata incrementata di 6,7 volte arrivando al 3,35% dello stipendio tabellare

In quell’occasione, come noto, è stato riconosciuto un bonus comprensivo degli arretrati per le mensilità precedenti, il quale tuttavia potrebbe essere la causa dell’elevata trattenuta subita.

Come si legge nel comunicato che ASPMI ha sottoscritto insieme ad altri sindacati della Rete sindacale militare, che trovate di seguito in allegato, “parrebbe, dalla consultazione degli ultimi pagamenti, che la citata busta paga (dicembre, ndr) sia stata assoggettata ad aliquota media anziché massima, con ulteriori addebiti a carico dei dipendenti in fase di conguaglio”. 

In parole semplici, Noipa anziché effettuare la trattenuta tenendo conto dell’aliquota effettivamente dovuta anche sulla base dell’incremento dell’indennità di vacanza contrattuale, potrebbe aver applicato quella solitamente utilizzata sui cedolini precedenti.

Di fatto, i colleghi hanno percepito uno stipendio netto a dicembre più alto di quello effettivamente spettante, complice una tassazione più favorevole che tuttavia è stata recuperata in sede di conguaglio

Conguaglio di febbraio, nessun errore

C’è poco da fare quindi: non c’è errore – almeno nella maggior parte dei casi, poi ogni situazione è a sé – nel conguaglio effettuato, dove semplicemente è stata trattenuta l’imposta non versata con il cedolino di dicembre

Purtroppo, vista anche la presenza di buste paga più pesanti per effetto del pagamento di eventuali accessorie, come tredicesima e straordinari, era preventivabile che ciò potesse succedere. Il che è però paradossale: per riconoscere un aumento che di fatto neppure compensa la svalutazione degli stipendi effettivamente rilevata in questi anni di elevata inflazione, lavoratori e lavoratrici sono stati esposti ai rischi di un conguaglio a saldo negativo, con stipendi appena sufficienti per arrivare alla fine del mese.

Ecco perché, per evitare che queste spiacevoli situazioni possano ripetersi in futuro, confidiamo nel buon senso del Presidente del Consiglio affinché possa prendere effettivamente in considerazione la possibilità di dilazionare il debito su più mensilità, allo scopo di permettere al dipendente militare di ricevere una ritenuta il più possibile “contenuta e gestibile”, in base anche al proprio bilancio familiare.