Come cambia la Politica di Impiego del personale militare

La circolare diramata dallo Stato Maggiore dell’Esercito ci fornisce le indicazioni utili per capire come cambia il reclutamento dell’Esercito italiano e come verranno impiegati gli ultimi blocchi VFP1/4 e il personale in servizio permanente.

Lo Strumento della Difesa apre ad una concezione della Forza Armata che passa per una modalità di arruolamento diversa, con conseguente abbassamento dell’età anagrafica per diventare militare, puntando non solo a svecchiare la futura classe dirigente, ma a creare sempre di più un Esercito di professionisti giovani e competenti.

Da luglio 2023, infatti, due nuove figure ma per certi versi analoghe fanno il loro ingresso: quelle del VFI-T (Volontari in Ferma Iniziale e Volontari in Ferma Triennale), il cui impiego sarà destinato esclusivamente agli ECDR dell’Area Operativa e Logistica.

Contestualmente, non saranno più reclutati VFP1 (ultimo blocco reclutato aprile 2023 – 3°/2022) e la figura del VFP4 permarrà per ulteriori 2 reclutamenti (immissione unica 2023 e immissione unica 2024).

L’introduzione della figura professionale del VFI-T e l’entrata a regime del nuovo sistema di reclutamento dà vita alla necessità di dare un nuovo indirizzo all’impiego dei Graduati e dei Militari di Truppa arruolati con il vecchio sistema, funzionale a riequilibrare i disallineamenti che, in termini di alimentazione degli ECDR, seguiranno l’introduzione in F.A. della nuova figura professionale.

A tal proposito, tutti gli strumenti d’impiego a disposizione del Dipartimento, nei prossimi tre anni, in un’ottica funzionale e di razionalizzazione delle risorse, dovranno necessariamente essere orientati a correggere le prefate prevedibili distonie d’impiego.

In un contesto che va delineandosi, l’impiego dei Graduati e dei Militari di Truppa riveste carattere prioritario per la Forza armata e non può seguire i criteri generali adottati sino ad oggi ovvero quelli che si rifanno alla comunicazione cui si fa seguito, dove si stabilivano delle priorità ormai non più funzionali.

Pertanto, si ritiene indispensabile definire ciascuno status delle categorie dei Graduati e dei Militari di Truppa, le linee generali d’impiego che saranno adottate da Dipartimento nel periodo transitorio, sino all’entrata a regime del nuovo modello di reclutamento.

Per i VFP1, l’assegnazione del personale in uscita dai RAV sarà principalmente orientata all’alimentazione dei Reparti di Forza Armata “che si schierano”, a similitudine di quanto già avviene.

Tuttavia, all’atto della rafferma, al netto del personale che intenderà aderire agli impieghi speciali, i VFP1 saranno prioritariamente reimpiegati presso quegli ECDR che, in relazione alla loro natura “non operativa” e che di fatto “non si schierano”, non potranno essere alimentati con il personale VFI.

Tali ECDR dovranno, necessariamente e progressivamente nell’arco dei tre anni di transizione, essere alimentati con personale in servizio permanente (in possesso di un profilo professionale più aderente a un impiego a connotazione meno operativa).

In tale ottica, l’impiego del personale VFP1 dovrà essere funzionale a garantire la piena efficienza dei citati ECDR sino alla completa entrata a regime del nuovo sistema di reclutamento.

Per quanto riguarda i VFP4, il personale della categoria dovrà prioritariamente essere formato, all’atto del transito in ruolo, per quegli incarichi che sono destinati esclusivamente ai VFT, in funzione del cospicuo onere formativo.

Di fatto, al fine di evitare critiche carenze organiche in taluni delicati settori, il personale VFP4 che nel periodo transitorio entrerà in ruolo, dovrà prioritariamente essere formato per:

  • L’assegnazione di quegli incarichi preclusi ai VFI;
  • Essere impiegato presso gli ECDR operativi ovvero logistici che però esulano da quelli di possibile impiego per VFI.

Per quanto riguarda i VSP (Volontari Servizio Permanente, in relazione al lungo periodo di permanenza nel ruolo (oltre 30 anni), è necessario prevedere un impiego diversificato in funzione dell’età anagrafica. Pertanto, il personale in parola sarà indicativamente orientato:

  • Dai 25 (ovvero dal provvedimento di 1^ assegnazione al transito in servizio permanente) ai 45 anni di età a un impiego presso i reparti dell’area operativa e logistica;
  • Oltre i 45 anni, in relazione alle esigenze organico-funzionali di F.A., a una riqualificazione in incarichi a connotazione logistico-amministrativa e, ove possibile, a un reimpiego verso EDRC a bassa/minore connotazione operativa (esempio OO.CC., Alti Comandi, sostegno generale, Poli di mantenimento, CERIMANT, CME, comparto della Formazione e altri), gravitando prioritariamente su quegli Enti ove non si potrà assegnare personale in ferma prefissata.

In tale quadro è opportuno evidenziare che, lo strumento della “disponibilità al movimento” sarà sempre più orientato ad agevolare il transito del personale “anziano” verso EDRC a minor connotazione operativa.

Un Esercito in continuo mutamento ed evoluzione, sempre più proiettato verso il futuro.