Busta paga, a luglio aumenta l’Indennità di vacanza contrattuale. Ecco di quanto

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A partire dal prossimo cedolino di luglio, i militari e tutto il personale del Comparto Difesa e Sicurezza godranno di un nuovo, seppur lieve, incremento nella propria busta paga. Dopo l’aumento legato al taglio del cuneo fiscale applicato nei mesi scorsi, questa volta la novità riguarda l’Indennità di vacanza contrattuale (Ivc), che viene adeguata e aumentata per effetto delle disposizioni contenute nella Legge di Bilancio 2025.

Cos’è l’indennità di vacanza contrattuale?

Ricordiamo che l’Ivc è quell’emolumento che lo Stato riconosce ai lavoratori pubblici quando il contratto collettivo nazionale di lavoro è scaduto e non ancora rinnovato. Serve a limitare, almeno in parte, la perdita di potere d’acquisto dovuta all’inflazione e ai ritardi nella contrattazione. È, in sostanza, una misura “ponte” che garantisce una piccola tutela economica nell’attesa che i tavoli contrattuali si chiudano con aumenti definitivi.

Purtroppo, come spesso accade, anche il contratto relativo al triennio 2025-2027 non è stato ancora rinnovato nella totalità dei comparti, Forze Armate comprese. E ciò rende ancora più rilevante l’erogazione dell’Ivc, che per legge spetta a tutti i lavoratori pubblici in attesa di rinnovo.

L’aumento dell’Indennità di vacanza contrattuale

Ricordiamo che l’Indennità di vacanza contrattuale per il triennio corrente è riconosciuta in busta paga già da aprile scorso. La novità di luglio è che l’Ivc passa dallo 0,5% all’1% della retribuzione mensile lorda. In pratica, l’importo che i militari ricevevano finora raddoppia, comportando un aumento medio lordo che può oscillare, a seconda del grado, tra circa 8 e 12 euro al mese.

Facciamo qualche esempio: un Maresciallo Capo, che fino a giugno percepiva circa 10 euro lordi di Ivc, da luglio vedrà salire l’importo a poco più di 21 euro lordi. Analogamente, un Tenente, che finora riceveva circa 12 euro lordi al mese, da luglio arriverà a superare i 24 euro lordi. Si tratta, dunque, di incrementi modesti, ma comunque meritevoli di attenzione specie in un periodo in cui il costo della vita continua a salire.

Rinnovo di contratto 2025-2027, serve fare in fretta

È importante però ricordare che l’Ivc è a tutti gli effetti una voce imponibile: su di essa si pagano imposte e contributi previdenziali, e ciò riduce l’effettivo incremento netto in busta paga. Quindi, mentre l’aumento lordo può sembrare più consistente, il netto effettivo che finirà nelle tasche del personale sarà più contenuto.

Va sottolineato un aspetto spesso poco chiaro: l’Indennità di vacanza contrattuale rappresenta un anticipo del rinnovo. Quando si arriverà a un accordo, infatti, le somme già percepite come indennità saranno sottratte dagli arretrati spettanti. Ad esempio, se un militare dovesse aver diritto a un arretrato di 1.000 euro per il 2025, e avesse già percepito 200 euro complessivi di Ivc, riceverebbe soltanto la differenza, ossia 800 euro.

Questa regola vale per tutti i comparti pubblici e rende evidente quanto sia importante arrivare presto a una chiusura dei tavoli contrattuali: da un lato, per riconoscere aumenti strutturali al personale; dall’altro, per evitare la continua erogazione di indennità provvisorie che, pur utili, non risolvono in modo stabile il problema della perdita di potere d’acquisto.

Per questo motivo, ASPMI sta chiedendo con forza l’avvio della fase di contrattazione relativa al triennio 2025-2027, per il quale la Legge di Bilancio ha già stanziato le risorse necessarie

Riteniamo sia indispensabile che tali fondi vengano tradotti al più presto in aumenti più consistenti, adeguati alla delicatezza e alla responsabilità del servizio svolto dal personale militare.