ASPMI il primo sindacato a esprimersi per la tutela dei militari impiegati in cantiere Tav, diffidate dalle imitazioni

Mappa Val di Susa, autore Lorenzo Rossetti

In queste ore ci è capitato di leggere una lettera scritta giovedì 1 febbraio da un altro sindacato dell’Esercito Italiano con la quale lo Stato Maggiore dell’Esercito è stato messo al corrente delle criticità che sta riscontrando il personale in servizio con l’Operazione Strade Sicure presso il cantiere T.a.v. in Val di Susa

Tuttavia, nel leggere la lettera, come spesso facciamo con iniziative di altri sindacati in modo da capire anche se unirci o meno alle loro battaglie, abbiamo avuto un dejavu. Dove avevamo già letto di una simile questione? Ma certo, nella lettera che noi di ASPMI abbiamo inviato allo Stato Maggiore dell’Esercito in data 22 gennaio 2024

Come siamo soliti fare ci siamo mossi con largo anticipo sulla questione:  non appena appreso delle condizioni in cui sono costretti a lavorare i militari non abbiamo esitato a scrivere allo Stato Maggiore dell’Esercito chiedendo una soluzione in tempi brevi

C’è invece chi è arrivato il 1 febbraio, scrivendo una lettera che tra l’altro ricalca per molti punti quella firmata da questa Associazione, dimostrazione di una mancanza di “originalità” oltre che di una tempestività di intervento

Siamo comunque soddisfatti per il fatto che altri sindacati stanno appoggiando le richieste che già diversi giorni fa avevamo presentato allo Stato Maggiore dell’Esercito: più siamo a spingere in favore di una soluzione in tempi rapidi e maggiori sono le possibilità di riuscita

La questione

Ma qual è la ragione per cui ASPMI prima e gli altri sindacati poi si sono mossi chiedendo un intervento in tempi brevi? Si parla di problemi di alloggio, ma non solo: dalle segnalazioni pervenute dai nostri iscritti abbiamo appreso che al personale in servizio con l’Operazione Strade Sicure presso il cantiere T.a.v. in Val di Susa non sono garantiti quei diritti che dovrebbero mettere il militare nelle condizioni migliori per svolgere il proprio lavoro.

Nel dettaglio, come potete leggere nel testo integrale della lettera che trovate a fine articolo, le problematiche segnalate da ASPMI sono le seguenti: 

  • Alloggi inadeguati: il personale risiede in camerate fatiscenti senza requisiti minimi per garantire igiene e riposo adeguato.  Le camere sono sovraffollate, con infissi difettosi, brande non conformi agli standard, materassi vetusti e bagni in condizioni degradate. Nonostante finanziamenti annuali per adeguamenti, le camerate versano in condizioni oscene, con problemi di riscaldamento, muffa e infestazione.
  • Riduzione delle ore di riposo: a causa delle elevate distanze dai siti di impiego, il personale ha un tempo limitato per il riposo psico-fisico, compromettendo la loro preparazione per il servizio armato.
  • Contratti di alloggio civile: nonostante l’approvazione per l’utilizzo di alloggi civili (Hotel) per 1.800 unità, un contratto previsto per il periodo dal 01/04/2024 al 30/06/2024 è stato annullato, causando disparità di trattamento.
  • Assenza di vitto: i contratti per alloggi civili non includono il vitto, costringendo il personale a viaggiare per fruire dei pasti presso la caserma, causando ulteriore stress.

Le soluzioni presentate da ASPMI

Come siamo soliti fare non ci siamo limitati a presentare il problema (come invece hanno fatto gli altri sindacati), ma abbiamo anche proposto delle soluzioni. Più che “distruggere”, infatti, a noi interessa “costruire”. 

Nel dettaglio, ASPMI ha fatto appello al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito chiedendo:

  • Ripartizione adeguata delle stanze: far alloggiare il personale secondo il numerico stabilito per evitare sovraffollamento e favorire orari e turnazioni omogenee.
  • Interventi manutentivi: riparare gli infissi, fornire riscaldatori mobili per le temperature notturne critiche e sostituire i materassi.
  • Manutenzione urgente di bagni e docce: risolvere tempestivamente i problemi nei locali igienici per evitare rischi per la salute del personale.

In conclusione, ASPMI ha sottolineato la necessità di un intervento immediato per garantire condizioni di vita dignitose al personale impiegato nell’Operazione Strade Sicure, sottolineando che le soluzioni proposte sono cruciali per evitare un processo di degrado che potrebbe compromettere l’idoneità degli alloggi.

Di seguito il testo completo della lettera; come potete vedere dalla data, siamo stati i primi ad attenzionare l’argomento.