ASPMI: “La Calabria riveda la convenzione sui trasporti, seguendo l’esempio della Sicilia”

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La sospensione delle agevolazioni sui trasporti pubblici locali per le Forze Armate e le Forze di Polizia in Calabria rischia di mettere in ginocchio migliaia di lavoratori. Dal 2025, infatti, non è più attiva la misura prevista dalla legge regionale n. 35/2015, modificata dalla legge n. 8/2023, che consentiva a Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Vigili del Fuoco, Corpo Forestale, Esercito e Capitaneria di Porto di accedere a biglietti e abbonamenti a tariffa agevolata.

Una decisione che, oltre a generare spese improvvise e consistenti per il personale in divisa, crea disagi logistici quotidiani. Una situazione paradossale, proprio nella Regione in cui ASPMI ha recentemente siglato una convenzione innovativa con il 2° Reggimento Aves Sirio di Lamezia Terme, introducendo un servizio navetta dalla stazione ferroviaria alla caserma.

Abbiamo dimostrato – spiega il Segretario Generale Francesco Gentile – che un sindacato non deve limitarsi a denunciare i problemi, ma deve offrire soluzioni efficienti ed efficaci. La navetta di Lamezia Terme è nata grazie alla fiducia dei nostri iscritti e ha reso più semplice, sicuro ed economico lo spostamento dei colleghi. Ora però non possiamo non evidenziare il grave danno che deriva dalla sospensione delle agevolazioni regionali: senza quel sostegno, i militari e gli operatori delle Forze dell’Ordine calabresi si trovano a sostenere spese ingenti per raggiungere le proprie sedi di servizio”.

ASPMI lancia quindi un appello diretto alla Regione Calabria, tanto all’amministrazione uscente quanto a quella che verrà, affinché la convenzione venga rivista e confermata, prendendo esempio da quanto accaduto in Sicilia dove la misura è stata appena rinnovata.

Chiediamo che la Calabria faccia la sua parte – aggiunge Salvatore Pantuso, Segretario Regionale ASPMI Calabria – attraverso un atto di giustizia verso chi ogni giorno garantisce la sicurezza e la legalità sul territorio. La Regione deve dimostrare attenzione e rispetto verso queste donne e uomini. È una scelta che pesa poco sul bilancio pubblico, ma moltissimo sulla vita dei lavoratori”.

Ribadiamo che l’esperienza di Lamezia Terme, con il trasporto collettivo garantito agli iscritti, rappresenta un modello replicabile, ma non può sostituirsi al dovere delle istituzioni regionali. “Le risorse finanziarie, seppur esigue, le trasformiamo in servizi – conclude Gentile – ma ciò non esonera le amministrazioni dal compito di assicurare strumenti di sostegno equi ed essenziali. Per questo torniamo a chiedere alla Regione Calabria di intervenire subito e ripristinare l’agevolazione già dal mese di ottobre”.