ASPMI chiede l’aumento delle ore di straordinario, ne vale la tutela dei confini nazionali

Operazione Strade Sicure, servono più ore di straordinario.

In un momento cruciale di discussione sulla Legge di Bilancio 2024 (in queste ore verranno votati gli emendamenti al Senato), ASPMI ha posto l’attenzione sull’importanza di apportare modifiche sostanziali all’articolo 65 recante “Misure per la prosecuzione del concorso delle Forze armate nel controllo del territorio e per il potenziamento e l’ammodernamento di mezzi, sistemi e dispositivi per la sicurezza“.

In queste ore abbiamo inviato un comunicato stampa, già ripreso da alcune testate del settore, in cui viene fatta presente la nostra insoddisfazione riguardo all’intervento sugli straordinari, ritenendo che la proposta attuale non affronti adeguatamente le sfide di lungo periodo che l’Esercito Italiano è chiamato ad affrontare.

Cosa cambia (per adesso) per gli straordinari

Come specificato nella relazione tecnica associata alla manovra, l’articolo 65 prevede un aumento delle ore di straordinario indennizzabili per il personale impiegato nell’Operazione Strade Sicure, portandole da 47 a 55 ore mensili nel 2024

Cosa serve e perché

Nonostante ciò rappresenti un passo avanti, ASPMI sostiene che una soluzione efficace richieda almeno 70 ore di straordinario indennizzabili, affiancate al pagamento della metà dei giorni di recupero festività.

La nostra proposta  mira non solo a garantire un giusto compenso per il personale, ma anche a preservare l’obiettivo principale dell’Esercito Italiano: la difesa dei confini

Nel comunicato, inviato anche allo Stato Maggiore dell’Esercito, l’Associazione ha sottolineato il rischio che l’incremento delle attività rivolte a garantire la sicurezza delle città possa indebolire questa missione fondamentale. D’altronde, la stessa relazione tecnica evidenzia che al termine di 6 mesi di Operazione Strade Sicure il personale accumula in media 105 ore di eccedenza all’orario di lavoro e 40 giorni di recupero per festività e giorni non lavorativi. Ciò si traduce in un totale di 55 giorni di assenza dal servizio, con ulteriori periodi dedicati alle attività propedeutiche. 

Questo impatto sulla disponibilità operativa delle unità militari è motivo di seria preoccupazione, specialmente in un contesto internazionale incerto in cui è necessario avere una Forza Armata pronta a intervenire in caso di urgenza. 

A tal proposito ci chiediamo se il Governo è consapevole del fatto che si sta sacrificando la sicurezza dei confini a vantaggio di interventi nelle città, i cui reali bisogni potrebbero essere tra l’altro sovrastimati (i dati ci dicono che in molti casi il maggior impiego dell’Operazione Strade Sicure è immotivato). 

Per questo motivo abbiamo invitato il Governo a considerare con attenzione le nostre richieste già in Legge di Bilancio 2024, in quanto riteniamo che la sicurezza nazionale non possa permettersi un Esercito a mezzo servizio.