ASPMI ha partecipato attivamente all’ultimo confronto sul Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali, ribadendo con forza la necessità di includere nel calcolo delle giornate utili al pagamento del FESI tutti gli istituti previsti dal contratto di lavoro e dalle leggi speciali, con particolare attenzione ai permessi della legge 104 e agli istituti a sostegno delle gravi condizioni di vita dei lavoratori, come le licenze per terapie salvavita.
Durante l’incontro, abbiamo inoltre posto precise pregiudiziali all’eventuale firma del futuro decreto FESI, richiedendo:
- l’introduzione, a partire dal 1° gennaio 2026, dell’indennità di comando per i Comandanti di Squadra;
- il rispetto dell’impegno assunto in sede di rinnovo contrattuale 2022-2024, relativo alla suddivisione del capitolo degli straordinari tra personale dirigente e personale contrattualizzato.
Non faremo alcun passo indietro su questi punti fondamentali: siamo pronti a tutelare i diritti dei militari con tutti i mezzi riconosciuti dalla Legge 46, perché la parola data è sinonimo di rispetto, e gli impegni presi nei confronti del personale devono essere mantenuti.
Ricordiamo, infatti, che tale impegno è stato assunto direttamente dal Dipartimento della Funzione Pubblica, e quindi dal Ministro in persona, con un termine di sei mesi per la sua attuazione, ormai ampiamente decorso. Siamo certi che l’Amministrazione non vorrà costringerci a rivendicare con forza un impegno formale e sottoscritto, ma che fornirà a breve le risposte dovute. Diversamente, significherebbe disconoscere un accordo tra Governo e sindacati militari, con gravi conseguenze sul piano della credibilità istituzionale.
Chiarezza sui dati FESI: basta disinformazione
Riteniamo inoltre necessario smentire le notizie infondate circolate nei mesi scorsi riguardo all’ultimo accordo FESI. A detta dell’Amministrazione il personale ha percepito più soldi a parità di giornate. Siamo in attesa di conoscere i dati ufficiali che abbiamo richiesto così da verificarne l’esattezza e confrontarci con i nostri iscritti.
L’unica categoria penalizzata è stata quella dei militari che avevano fruito della licenza ordinaria residua dell’anno precedente, un’anomalia che ASPMI intende correggere nel prossimo FESI, per garantire equità e coerenza nel trattamento economico di tutti i lavoratori.