Come ASPMI esprimiamo apprezzamento per l’ipotesi di detassare la tredicesima mensilità, avanzata dal vicepresidente del Consiglio dei ministri Antonio Tajani.
Riteniamo che una misura di questo tipo rappresenti un passo nella giusta direzione, in quanto risponde all’esigenza di ridurre la pressione fiscale sui lavoratori e di restituire un adeguato potere d’acquisto a milioni di famiglie italiane. Al pari di altre proposte in discussione, come quella di introdurre una flat tax per il lavoro accessorio e festivo che potrebbe essere oggetto della prossima contrattazione, ogni intervento mirato ad accrescere in modo tangibile lo stipendio dei lavoratori merita di essere valutato con attenzione e senso di responsabilità.
La tredicesima non può essere più bassa rispetto allo scorso anno
Ricordiamo che lo scorso anno il Governo introdusse il cosiddetto “bonus Natale”, un’indennità straordinaria di 100 euro riconosciuta a chi aveva un reddito complessivo per il 2024 non superiore a 28.000 euro ed era parte di un nucleo familiare con almeno un figlio fiscalmente a carico. Pertanto, se quest’anno non venisse adottato un provvedimento analogo, la tredicesima rischierebbe di essere più bassa rispetto al 2024, poiché verrebbe meno quel sostegno straordinario che aveva dato respiro a migliaia di lavoratori, tra cui moltissimi militari.
Proprio per questo motivo ASPMI considera la proposta di Tajani non soltanto come un’opportunità, ma una vera e propria necessità. La detassazione della tredicesima, infatti, consentirebbe da un lato di garantire almeno lo stesso beneficio a chi l’anno scorso aveva percepito il bonus, e dall’altro di estendere il vantaggio anche oltre la soglia dei 28.000 euro, coinvolgendo una platea più ampia e comprendendo una parte significativa del personale militare che ne era rimasta esclusa. Platea che, ricordiamo, dovrebbe anche beneficiare del nuovo taglio dell’Irpef su cui il governo sta lavorando in vista della prossima Legge di Bilancio.
Il Segretario Generale di ASPMI: “Detassazione tredicesima, bisogna fare in fretta”
A tal proposito, il Segretario Generale di ASPMI, Francesco Gentile, ha dichiarato: “Accogliamo con favore l’apertura del vicepresidente Tajani, perché va nella direzione che da tempo indichiamo: restituire dignità salariale ai militari e, più in generale, a tutti i lavoratori italiani. La tredicesima non può continuare a essere falcidiata da un prelievo fiscale sproporzionato, soprattutto in un momento storico in cui l’aumento del costo della vita rende sempre più difficile arrivare a fine mese. Chiediamo quindi che questa proposta trovi spazio nella prossima Legge di Bilancio, così da garantire non solo continuità rispetto al beneficio riconosciuto lo scorso anno, ma anche un ampliamento della platea a cui destinare un segnale concreto di attenzione e rispetto”.
Legge di Bilancio 2026, un appuntamento da non fallire
Per tutte queste ragioni, ASPMI seguirà con attenzione l’evoluzione del dibattito sulla prossima manovra, ribadendo la propria disponibilità al confronto con le istituzioni ogni volta che si parlerà di misure capaci di restituire valore e dignità al lavoro dei militari.
Il Governo deve essere consapevole che il tema salariale non può essere rimandato oltre: i militari hanno diritto a percepire retribuzioni che rispecchino l’impegno, i sacrifici e la responsabilità che il loro ruolo comporta.
In questo senso, ogni intervento che alleggerisca la pressione fiscale e permetta di portare a casa una mensilità più ricca si traduce in un gesto di riconoscimento e rispetto. Auspichiamo dunque che il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sappia cogliere l’occasione, facendo della tredicesima detassata un primo passo verso politiche retributive più eque e inclusive, capaci di rafforzare la fiducia dei lavoratori nelle scelte del Governo e di dare nuova linfa al rapporto tra cittadini e Stato.