Nella giornata di martedì 9 dicembre abbiamo preso parte al confronto convocato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, un incontro che consideriamo importante per il futuro del personale militare. Per ASPMI era presente il Segretario Nazionale, Gianfranco Tramonte, il quale ha portato al tavolo le istanze e le criticità che da tempo segnaliamo alle istituzioni.
All’appuntamento era atteso anche il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, la cui assenza all’ultimo momento per impegni internazionali – visto l’incontro con il Capo di Stato ucraino Volodymyr Zelens’kyj – non ha però ridotto il peso politico del confronto. Per il Governo, infatti, erano comunque presenti il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il sottosegretario alla Difesa Matteo Perego, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro e altri funzionari governativi come il Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Carlo Deodato.
In ogni caso confidiamo che la mancata partecipazione del Presidente Meloni possa tradursi in una nuova occasione di confronto: ci auguriamo pertanto che l’incontro di martedì 9 dicembre sia soltanto il primo di una serie di appuntamenti, possibilmente con la presenza diretta della premier, così da avviare un dialogo stabile e continuativo con chi ha la responsabilità finale delle scelte che riguardano il nostro comparto.

Come è andata la riunione?
Durante la riunione, dopo l’illustrazione delle risorse disponibili per il rinnovo contrattuale e delle linee programmatiche dei prossimi mesi, abbiamo rimarcato alcuni punti centrali. Tramonte ha ricordato che “l’Esercito continua a essere chiamato a fare fronte a compiti crescenti, ma senza che vi sia un adeguato sostegno in termini di mezzi e di risorse”, sottolineando come l’operazione Strade Sicure sia divenuta nel tempo uno strumento indispensabile per la sicurezza urbana, ma mai accompagnato da un reale potenziamento del personale impiegato.
Abbiamo riportato la situazione degli alloggi in molte regioni del Nord, ancora insufficienti o non assegnati al personale. Su questo punto, Tramonte ha evidenziato che “non possiamo chiedere sacrifici continui ai nostri uomini e alle nostre donne se non siamo in grado di garantire loro nemmeno condizioni abitative dignitose”.
Il Segretario nazionale – che ha sostituito il Segretario Generale Francesco Gentile e il Presidente Massimo Margotti chiamati ad assolvere a degli impegni dell’ultima ora – ha poi posto particolare attenzione al tema della motivazione del personale, ricordando che i giovani continuano ad arruolarsi con grande senso del dovere, ma rischiano di non trovare prospettive: “Non possiamo trattenere ragazzi e ragazze per anni senza offrire loro un percorso chiaro. La motivazione si alimenta solo se esiste la possibilità reale di costruire un futuro professionale”. È un passaggio fondamentale per evitare un progressivo impoverimento delle competenze e della tenuta morale del comparto.
Abbiamo inoltre ribadito la necessità di lavorare insieme per eliminare alcune differenze che ancora oggi persistono rispetto alle Forze di Polizia, ad esempio nella disciplina delle ore di straordinario.
Se vogliamo trarre un bilancio, possiamo comunque dire che l’incontro di oggi ha rappresentato un segnale positivo e abbiamo apprezzato l’ascolto dei membri del Governo presenti. Ma un confronto isolato non basta. Serve un metodo nuovo: solo così possiamo trovare soluzioni condivise e dare risposte al personale militare.
Da parte nostra, la disponibilità a collaborare è totale. L’obiettivo è migliorare le condizioni di vita e di lavoro di chi serve il Paese in uniforme. L’incontro di oggi può essere l’inizio di un percorso: spetta ora alle istituzioni consolidarlo, renderlo continuativo e trasformarlo in uno strumento reale di crescita per l’intero comparto Difesa.


