Addio a Cocer, Coir e Cobar, si chiude una storia lunga 40 anni (ma se ne apre un’altra ancora più importante)

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Anche lo Stato Maggiore dell’Esercito ha ufficializzato il passaggio dalla rappresentanza militare ai sindacati, transizione ormai definitiva dopo la recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 81 del 6 aprile scorso del provvedimento del Ministero della Funzione Pubblica con il quale vengono elencate le Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari riconosciute rappresentative a livello nazionale

È dunque arrivato quel momento di significativa trasformazione e progresso per le Forze Armate italiane, in cui però è importante sottolineare anche il ruolo fondamentale svolto dalle storiche organizzazioni di rappresentanza militare: Cocer, Coir e Cobar

Dalla rappresentanza alle APCSM, un percorso lungo 40 anni

La pubblicazione del Decreto Ministeriale, come riportato sulla Gazzetta Ufficiale n. 81 del 6 aprile, segna un momento epocale nella storia militare. Con questo provvedimento, le Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari vengono finalmente riconosciute come rappresentative a livello nazionale. Questo importante passo, frutto di anni di impegno e di lotte, porta con sé una serie di cambiamenti significativi nel panorama della rappresentanza militare.

In particolare, la cessazione delle funzioni della Rappresentanza Militare e dei suoi organi, come disposto dall’articolo 19 della Legge 28 aprile 2022, n. 46 e dall’articolo 2257 del Codice dell’Ordinamento Militare, apre la strada a una nuova era in cui le prerogative della rappresentanza vengono devolute alle APCSM.

Tuttavia, è fondamentale sottolineare che questo passaggio non sarebbe stato possibile senza il contributo fondamentale di Cocer, Coir e Cobar. Attraverso il loro impegno e la loro dedizione, queste organizzazioni hanno difeso gli interessi dei militari italiani, garantendo loro una voce nelle questioni che riguardano la vita professionale (con risvolti anche sul piano extraprofessionale). Il tutto con i pochi mezzi a loro disposizione

Cosa cambia adesso

A tal proposito, è bene ricordare quali sono le differenze più rilevanti tra la vecchia rappresentanza e i nuovi sindacati Militari. Mentre la rappresentanza aveva limitate capacità di concertazione e formulazione di pareri, i sindacati hanno il potere di contrattare direttamente con il Governo, garantendo una maggiore autonomia e capacità di difesa degli interessi dei militari. Senza dimenticare la partecipazione all’area negoziale per il personale dirigente.

Inoltre, i Sindacati offrono una gamma più ampia di servizi ai propri membri, compresa assistenza fiscale e legale, che prima non erano disponibili attraverso la Rappresentanza. Questo nuovo approccio offre una maggiore flessibilità e possibilità di intervento a beneficio di tutta la comunità militare.

Un passaggio che noi di ASPMI abbiamo accolto con entusiasmo guardando con ottimismo al futuro di questa nuova fase della rappresentanza sindacale per i militari italiani. 

Con il sostegno e la partecipazione attiva dei suoi membri, ci impegniamo a continuare a difendere gli interessi e il benessere dei professionisti militari, mantenendo sempre alta l’integrità e l’indipendenza dall’influenza politica.

Non per questo però dobbiamo disconoscere il passato. Anzi, come ASPMI ci uniamo ai saluti per il “congedo” di Cocer, Coir e Cobar ringraziandoli per il loro prezioso contributo nel garantire una rappresentanza efficace e autorevole per le Forze Armate italiane. Ci impegniamo nel continuare a portare avanti questa importante missione nel rispetto della diversità e delle esigenze del personale militare.