(AGI) – Roma, 14 nov. – “Si tuteli il sistema pensionistico del personale nel rispetto della specificita’ di status e d’impiego”. E’ la richiesta che arriva dalle organizzazioni sindacali rappresentative a livello nazionale del comparto difesa e sicurezza, pronte a ribadire “l’esigenza di prevedere nella Legge di bilancio stanziamenti di risorse per il rifinanziamento del fondo perequativo dei trattamenti pensionistici. Cio’ si rende necessario al fine di avviare, tempestivamente, un tavolo di confronto per l’attuazione della previdenza dedicata, fondamentale per compensare i gravi danni economici arrecati al personale dal mancato avvio della previdenza complementare”.
Analogamente, cosi’ come rivendicato da tempo, Usmia Esercito, Siaf, Amus, Siam, Usif, Lrn, Siamo, Usmia Marina, Siulm, Sim Marina, Sinai, Sam, Silf, Unarna, Siulm, Nax e Aspmi rammentano “l’ assoluta contrarieta’ al contenuto degli articoli 42 e 43 dell’attuale testo della Legge di bilancio e chiedono, con fermezza, il loro immediato stralcio in coerenza con gli impegni politici ed istituzionali gia’ assunti nel corso delle recenti interlocuzioni con vari rappresentanti parlamentari. La riduzione dei tempi di erogazione del TFS da 12 a 9 mesi, peraltro, prevista dall’articolo 44 della bozza, si sta rivelando una mera scelta demagogica, che non soddisfa affatto il personale e non risulta congrua rispetto ai principi tracciati dalla Consulta in materia”.
“Si evidenzia – proseguono le sigle sindacali – che il personale delle Forze di polizia e delle Forze armate e’ tutelato da una normativa speciale, fondata sul principio di specificita’, riconosciuto dall’articolo 19 della legge 183/2010. Tale principio riconosce la peculiarita’ di status e d’impiego del lavoro svolto dalle Forze di polizia, dalle Forze armate e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonche’ dello stato giuridico del personale ad esse appartenente, in dipendenza della peculiarita’ dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali, previsti da leggi e regolamenti, per le funzioni di tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell’ordine e della sicurezza interna ed esterna. (AGI)
Red/Bas (Segue)
(AGI) – Roma, 14 nov. – L’attuale ordinamento prevede, per ragioni di efficienza e sicurezza operativa, la necessita’ di mantenere il Comparto giovane e fisicamente idoneo, anche nella considerazione che la struttura delle carriere, i limiti ordinamentali e i criteri di accesso e progressione sono stati concepiti proprio per garantire un continuo ricambio generazionale e un adeguato equilibrio tra esperienza e prontezza operativa.
Le modifiche introdotte, incidendo sul sistema pensionistico e procrastinando l’uscita fisiologica dal servizio, rischiano di avviare un processo di invecchiamento futuro dell’intero comparto, invertendo cosi’ la tendenza auspicata al mantenimento di un comparto giovane, con il rischio di comprometterne la futura capacita’ operativa. Personale del comparto troppo anziano non solo diventa meno efficiente sotto il profilo fisico e operativo, ma subisce anche un impoverimento di competenze innovative e di adattabilita’ ai nuovi scenari di sicurezza”. Nel corso di recenti incontri, diverse forze politiche e rappresentanti di governo hanno riconosciuto le criticita’ evidenziate, assicurando un impegno formale e concreto per il loro stralcio o la loro revisione. Alla luce di tali impegni, il mantenimento nella legge di bilancio di tali previsioni peggiorative sarebbe non solo ingiusto, ma anche incoerente con le promesse pubbliche fatte al personale del Comparto Difesa e Sicurezza, con il rischio di minare la stessacredibilita’ delle istituzioni e del dialogo sociale. Una legge di bilancio che non tenga conto di tali specificita’ non e’ solo iniqua, ma anchedannosa per la sfera motivazionale del personale, nonche’ per l’efficienza della sicurezza e della difesa nazionale”.
I sindacati firmatari, pertanto, “chiedono con fermezza, lo stanziamento di risorse per la previdenza dedicata, lo stralcio degli articoli 42 e 43 dal testo della Legge di bilancio, nel rispetto della legge sulla specificita’ e delle esigenze operative del settore, nonche’ la rivisitazione delle tempistiche di erogazione del Tfs rendendole meno afflittive e in linea con i principi tracciati dalla Corte Costituzionale”. (AGI)
Red/Bas


