Come ASPMI abbiamo preso parte a importanti giornate di confronto, in cui i nostri rappresentanti si sono interfacciati con le forze politiche di maggioranza. Nel dettaglio, abbiamo incontrato una delegazione di Fratelli d’Italia prima e di Forza Italia poi, in un tavolo dove si è discusso in particolare dei contenuti della legge di Bilancio 2026.
Come ASPMI ci siamo fatti portavoce delle istanze del personale militare, oltre a ribadire la necessità di un intervento urgente su temi che rischiano di compromettere equilibri già precari, a cominciare dall’innalzamento dell’età pensionabile e dalla mancata piena attuazione della legge n. 46 del 2022 sulla rappresentanza sindacale militare.
Il confronto con Fratelli d’Italia
Nel primo incontro, ospitato da Fratelli d’Italia, con la presenza anche dell’Onorevole Maria Paola Chiesa, capogruppo di Fratelli d’Italia nella IV Commissione Difesa, l’attenzione si è concentrata su tre questioni centrali: pensione, agibilità sindacale e trattamento accessorio. In questa occasione, come ASPMI abbiamo sottolineato come la previsione di un innalzamento dei limiti di età per il personale del Comparto Difesa e Sicurezza, contenuta nella bozza della manovra (articoli 42 e 43), rappresenti una misura inaccettabile, destinata a gravare su una categoria già impegnata in contesti operativi complessi e caratterizzata da un’usura psicofisica evidente.
Nel nostro intervento è stato evidenziato come, paradossalmente, la “specificità” riconosciuta dalla legge al personale militare venga oggi applicata al contrario. Invece di garantire un trattamento di maggior favore, come logica conseguenza della natura del servizio e dei rischi connessi alla funzione, la specificità viene di fatto utilizzata per giustificare misure peggiorative, come l’aumento dell’età pensionabile o la riduzione delle tutele.
Un capovolgimento di principio che ASPMI considera inaccettabile, poiché tradisce la ratio stessa per cui tale concetto è stato introdotto nell’ordinamento. Per questo motivo è stato chiesto che la “specificità” torni ad essere ciò che deve essere: uno strumento di tutela e valorizzazione, non di discriminazione.
Ogni modifica al sistema previdenziale dovrà essere preceduta da uno studio tecnico accurato, capace di misurare l’impatto reale sul personale militare e di garantire un equilibrio tra sostenibilità economica e giustizia sociale.
Sul fronte della legge 46/2022, ASPMI ha inoltre chiesto di correggere le criticità emerse nella fase di applicazione, poiché le disposizioni attuative attualmente in vigore non consentono ai sindacati militari una piena operatività né un’effettiva tutela dei propri iscritti. È necessario “dare seguito allo spirito originario della norma”, restituendo al personale in uniforme un diritto sindacale autentico e non meramente formale.
Infine, è stato affrontato il tema delle indennità accessorie, oggetto di possibili rimodulazioni fiscali e contributive. ASPMI ha invitato il Governo a valutare con attenzione gli effetti di queste misure sul reddito complessivo, ricordando che ogni intervento sulle indennità deve preservare la loro funzione originaria: riconoscere l’impegno, il rischio e il sacrificio che contraddistinguono il servizio militare.
La Consulta di Forza Italia: una sala gremita e confronto aperto
Il successivo incontro con la Consulta Sicurezza e Difesa di Forza Italia ha visto una partecipazione straordinaria. La sala, gremita all’inverosimile, ha ospitato esponenti politici di primo piano: il Senatore Maurizio Gasparri, l’On. Antonino Minardo, Presidente della Commissione Difesa della Camera che noi di ASPMI avevamo già incontrato qualche giorno fa, l’Assessore alla Sicurezza della Regione Lazio On. Luisa Regimenti, l’On. Alessandro Cattaneo, l’On. Paolo Barelli e il Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, intervenuto telefonicamente per portare il proprio contributo.

L’incontro ha rappresentato un momento di confronto diretto tra le istituzioni politiche e le sigle sindacali e associative del comparto. Anche qui gli interventi hanno posto al centro dell’attenzione le criticità del testo di Legge di Bilancio e la necessità di introdurre correttivi che restituiscano coerenza alle promesse fatte in questi anni ai militari, ai poliziotti, ai vigili del fuoco e alle polizie locali.
Un passaggio cruciale del dibattito ha riguardato il rifinanziamento delle polizze sanitarie e legali, strumenti essenziali per la protezione del personale. Le rappresentanze hanno chiesto di ripristinare la quota pro capite di 100 euro, come proposto dal Ministero della Difesa, dopo che la bozza della Legge di Bilancio ha stanziato soltanto 75 euro. Un taglio che rischia di compromettere i futuri bandi di gara, con il pericolo concreto di lasciare scoperte due tutele fondamentali: la protezione sanitaria e quella legale. È stato inoltre chiesto di rendere strutturali e permanenti i fondi dedicati, evitando il continuo ricorso a rifinanziamenti annuali.
Tra i temi emersi, anche quello della defiscalizzazione delle indennità e degli straordinari, insieme alla richiesta di incrementare i fondi destinati a coprire tali prestazioni, spesso pagate con ritardi e risorse insufficienti.
Le sigle presenti hanno poi sollecitato il Governo a ridurre i tempi di liquidazione del TFS, che oggi costringono il personale a lunghi mesi di attesa prima di poter ricevere quanto dovuto.
È stato infine richiamato il problema del contratto dell’area Dirigenti, già firmato ma non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, con la conseguenza che i compensi previsti restano bloccati.
ASPMI: “Bene il dialogo, ma servono fatti”
ASPMI accoglie positivamente il clima di ascolto dimostrato dai rappresentanti di Fratelli d’Italia e Forza Italia, riconoscendo che la disponibilità al dialogo è un segnale importante. Tuttavia, come ribadito nel corso degli incontri, l’attenzione deve ora tradursi in azioni tangibili nella versione definitiva della Legge di Bilancio.
Le priorità restano chiare: nessun aumento dei limiti di età, tutela piena dei diritti sindacali, rafforzamento della specificità, difesa delle indennità e tutele sanitarie e legali garantite. Solo così sarà possibile restituire dignità, sicurezza e rispetto a chi ogni giorno serve il Paese con disciplina, sacrificio e onore.


