ASPMI incontra il Presidente Minardo (IV Commissione Difesa). Presentate le proposte di correttivo alla Legge di Bilancio 2026

Nella giornata di oggi, giovedì 30 ottobre, ASPMI – rappresentata dal Segretario Generale Francesco Gentile e dal Presidente Massimo Margotti – ha incontrato il Presidente della IV Commissione Difesa della Camera, Antonino Minardo (Forza Italia).

Si è trattato di un confronto già programmato nell’ambito del ciclo di audizioni che il Presidente Minardo sta conducendo con i rappresentanti delle APCSM delle Forze Armate. È così che dovrebbe funzionare: incontri ufficiali, aperti a tutte le sigle rappresentative, e non riunioni riservate come quelle che – purtroppo – alcuni partiti stanno continuando a organizzare, limitandosi a pochi interlocutori e nemmeno rappresentativi di tutte le Forze Armate e di Polizia

Durante l’incontro, Minardo si è detto sorpreso positivamente per la competenza e la preparazione dimostrate dai nostri rappresentanti nell’esporre i temi di maggiore interesse per il personale militare. Nel dettaglio, ASPMI ha presentato una serie di proposte di correttivo alla legge di Bilancio 2026, che nei prossimi giorni inizierà il suo iter parlamentare.

Abbiamo innanzitutto evidenziato la natura ambigua e probabilmente discriminatoria della detassazione del trattamento accessorio, poiché l’imposta sostitutiva del 15% fino a 800 euro non si applica alle Forze Armate e di Polizia già soggette al regime agevolato introdotto nel 2017. Attualmente la defiscalizzazione vale fino a un reddito di 30.208 euro, con un beneficio massimo di 458,50 euro netti. Abbiamo proposto di valutare se estendere l’imposta sostitutiva del 15% alla parte eccedente, per garantire equità di trattamento rispetto ad altri comparti.

Abbiamo poi contestato l’esclusione del pubblico impiego – e quindi anche del personale militare e delle Forze di Polizia – dalla detassazione dei rinnovi contrattuali, misura che nel privato rappresenta invece un incentivo alla crescita dei salari.

Altro punto critico riguarda la norma confusa sull’adeguamento previdenziale alla speranza di vita (artt. 42 e 43): il testo non chiarisce su quali opzioni di pensionamento delle Forze Armate si applichi l’aumento dei requisiti, con il rischio di un incremento generalizzato di quattro mesi dei limiti d’età dal 1° gennaio 2027 e di sei mesi dal 2028 senza alcun confronto preventivo con le organizzazioni sindacali rappresentative.

Abbiamo inoltre segnalato l’assenza di risorse dedicate al comparto Difesa e Sicurezza, che rischia di compromettere i progressi ottenuti negli ultimi anni sul piano economico e professionale del personale, e la riduzione solo parziale dei tempi di liquidazione del TFS, che da 12 a 9 mesi rappresenta un passo avanti ma non dà piena attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale, lasciando irrisolta la questione dei ritardi cronici.

A questi temi si aggiungono due questioni urgenti: la seconda tranche del FESI ancora bloccata, pari a circa 30 euro lordi per militare, già stanziata e ripartita dal Dpcm del 3 ottobre 2024 ma non ancora liquidata per ritardi burocratici, e la mancata pubblicazione dei DPR relativi alla dirigenza militare, che impedisce l’erogazione dei compensi previsti dal contratto firmato ad agosto.

Il Presidente Minardo, che ha apprezzato la qualità del confronto, si è impegnato ad approfondire immediatamente la portata di ciascuna di queste problematiche e a farsi portavoce delle nostre istanze in Commissione. Come ASPMI confidiamo che incontri di questo tipo rappresentino la regola e non l’eccezione, perché solo attraverso un dialogo istituzionale, trasparente e costante sarà possibile tutelare davvero i diritti e la dignità professionale di chi ogni giorno serve il Paese in uniforme.