Come ASPMI viviamo con soddisfazione la conclusione della negoziazione per il personale dirigente del Comparto Difesa e Sicurezza e la firma degli accordi sindacali relativi ai trienni 2018-2020 e 2021-2023. È stato un percorso lungo, fatto di attese, confronti e inevitabili difficoltà, ma che oggi porta finalmente a un risultato tangibile per tanti colleghi.
In questo contesto sentiamo il dovere, prima ancora che il piacere, di ringraziare il Magg. Gen. Giovanni Sanzullo, Capo del I Reparto Reclutamento, Affari Giuridici ed Economici del Personale, per il lavoro svolto e per l’impegno costante dimostrato. Un ringraziamento che si estende a tutto il suo staff, sempre disponibile e attento, che con attenzione ha seguito ogni passaggio di una trattativa delicata e fondamentale per il riconoscimento dei nostri diritti.
Per noi questo traguardo rappresenta una tappa importante di un percorso più ampio, che vogliamo continuare a percorrere insieme ai nostri iscritti e a tutte le donne e gli uomini in uniforme, con la stessa determinazione e lo stesso spirito di servizio che contraddistingue la nostra missione sindacale.
Cosa prevedono gli accordi
Con la firma degli accordi sindacali per i trienni 2018-2020 e 2021-2023 si chiude un capitolo importante per il personale dirigente del Comparto Difesa/Sicurezza. Per anni abbiamo assistito al riconoscimento di misure economiche e normative a favore del personale non dirigente, mentre una parte significativa della nostra comunità restava esclusa da quei benefici: oggi, finalmente, questo divario viene colmato.
Questo accordo ha un valore ancora più grande perché è il primo raggiunto con la partecipazione delle Associazioni Professionali a Carattere Sindacale tra Militari (APCSM) al tavolo negoziale. Un risultato che segna anche un cambio di passo culturale: per la prima volta la voce diretta dei militari è stata parte del processo, e ciò ha reso la trattativa più vicina ai bisogni reali del personale.
Uno degli aspetti centrali degli accordi riguarda il riconoscimento delle indennità una tantum, riferite agli anni dei trienni 2018-2020 e 2021-2023. Si tratta di somme attribuite in base al grado rivestito e al periodo di servizio, pensate per restituire quanto perso in passato.
Queste indennità non hanno tutte lo stesso valore: sono “verticalizzate per grado”, quindi crescono salendo nella gerarchia, e vengono riconosciute solo per i mesi effettivamente lavorati.
Ecco la tabella con gli importi da considerare al lordo di imposte e contributi.
Grado | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 | 2023 |
Generale | €106,15 | €511,09 | €688,30 | €735,53 | €1.164,48 | €1.173,28 |
Gen. C.A. | €101,72 | €489,80 | €659,62 | €704,88 | €1.115,96 | €1.124,39 |
Gen. D. | €97,30 | €468,50 | €630,94 | €674,23 | €1.067,44 | €1.075,50 |
Gen. B. | €92,88 | €447,20 | €602,26 | €643,59 | €1.018,92 | €1.026,62 |
Colonnello | €88,45 | €425,91 | €573,58 | €612,94 | €970,40 | €977,73 |
Ten. Col. | €84,03 | €404,61 | €544,90 | €582,29 | €921,88 | €928,84 |
Maggiore | €79,61 | €383,32 | €516,22 | €551,65 | €873,36 | €879,96 |
Le altre novità
Accanto alle indennità una tantum, gli accordi sanciscono un’altra novità che per noi ha un valore enorme: l’estensione ai dirigenti di tutta una serie di misure economico-normative che finora riguardavano solo il personale non dirigente. Significa che anche questa parte della nostra comunità potrà finalmente beneficiare di riconoscimenti legati al lavoro quotidiano, alle missioni, ai rischi e alle responsabilità che si assumono.
Parliamo di indennità che coprono realtà molto diverse: da chi è impiegato in missione a chi svolge attività a rischio elevato, da chi opera in contesti operativi particolari come incursori, ranger o specialisti anfibi, fino a chi si occupa di settori altamente tecnici come il cyber o il controllo dello spazio aereo.
Gli accordi introducono anche nuove tutele legate alla vita familiare e personale, come il congedo parentale retribuito al 100% fino ai dodici anni di età del figlio, la possibilità di licenza solidale in situazioni di difficoltà, la protezione per chi vive condizioni di monoparentalità o assiste figli con patologie gravi, fino al riconoscimento della licenza per donne vittime di violenza di genere e al diritto a giornate di aggiornamento scientifico..
Questi risultati ci confermano che il lavoro sindacale serve e produce effetti evidenti. Strumenti di giustizia ed equità che avvicinano il mondo militare a quello civile, senza sminuirne la specificità, ma anzi riconoscendone fino in fondo l’impegno e le responsabilità.