Il 6 agosto 2025 segna una data che resterà nella storia della dirigenza militare. Per la prima volta sono stati sottoscritti gli accordi sindacali per i trienni 2018-2020 e 2021-2023, relativi al trattamento economico accessorio del personale dirigente delle Forze armate e delle Forze di polizia. Un passaggio di portata storica, che sancisce un riconoscimento economico e normativo atteso da anni, estendendo alla dirigenza militare, dal grado di Generale a quello di Maggiore, benefici finora riservati solo al personale non dirigente.
Oltre all’estensione di alcuni istituti economici e normativi già introdotti per altre categorie, come incrementi di diarie e indennità, nuove forme di licenza e tutele specifiche, l’accordo introduce un elemento retributivo accessorio una tantum, il cui importo varierà in base al grado rivestito e ai mesi di servizio prestati tra il 2018 e il 2023.
La notizia è stata oggetto di una comunicazione del Direttore del Centro Unico Stipendiale Esercito, Brig. Gen. Massimo Ciampi, che nel riepilogare le misure previste ha fatto chiarezza su quando arrivano gli aumenti.
Le modalità di erogazione
Il documento precisa che il pagamento degli adeguamenti e dell’emolumento una tantum potrà avvenire solo dopo il completamento dell’iter approvativo e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto del Presidente della Repubblica che recepisce i contenuti degli accordi. Per il personale che ha lasciato il servizio nello stesso periodo, sia in Ausiliaria, sia in Riserva, l’emolumento produrrà effetti previdenziali diretti esclusivamente sulla quota pensione, senza alcun impatto sull’indennità di ausiliaria, sul Trattamento di Fine Servizio o sull’Indennità Supplementare della Cassa di Previdenza delle Forze Armate.
La posizione di ASPMI
Ovviamente ASPMI accoglie con favore la firma di questi accordi, dei quali siamo stati protagonisti in quanto unico sindacato esclusivamente dell’Esercito Italiano a prendere parte alla negoziazione, che rappresentano un passo avanti significativo verso la piena valorizzazione della dirigenza militare. Pertanto, stiamo seguendo con attenzione ogni fase dell’iter, consapevoli che la pubblicazione in G.U. è la condizione necessaria per dare avvio ai pagamenti. L’obiettivo è chiaro: fare in modo che i benefici economici previsti arrivino al personale interessato nel minor tempo possibile.
In un momento in cui il riconoscimento del lavoro e delle responsabilità dei dirigenti militari è più che mai necessario, ribadiamo il nostro impegno nel garantire la corretta e tempestiva applicazione di quanto sottoscritto, continuando a fare pressione affinché l’iter venga concluso senza ritardi. E ricordiamo che la firma del 6 agosto è soprattutto un punto di partenza per ulteriori miglioramenti. L’inclusione della dirigenza militare in misure economiche e normative di rilievo segna una svolta culturale oltre che contrattuale, ponendo le basi per una maggiore equità all’interno del sistema delle Forze armate.