Tragedia sulla SS 125, ASPMI rinnova l’impegno per la sicurezza dei militari pendolari in Sardegna

Con profondo dolore, ASPMI Sardegna ha appreso la notizia della scomparsa del collega militare Francesco Pintus coinvolto nel grave incidente stradale avvenuto il 31 luglio 2025 lungo la Nuova Strada Statale 125, nei pressi di Geremeas. L’uomo, 47 anni, originario di Meana Sardo e residente a Quartu, stava viaggiando verso il proprio posto di servizio al Poligono Interforze del Salto di Quirra, insieme ad altri due sottufficiali, anch’essi rimasti feriti nel sinistro.

L’ennesima tragedia sulle strade sarde ci impone un momento di riflessione, ma soprattutto di responsabilità. ASPMI, nell’esprimere il più sincero cordoglio alla famiglia del collega deceduto si stringe con affetto ai militari feriti e a tutta la comunità del Poligono, rinnova il proprio impegno per la tutela della sicurezza di chi ogni giorno serve lo Stato anche in condizioni logistiche complesse.

Questa dolorosa notizia conferma quanto l’Associazione ribadisce da tempo: in Sardegna la mobilità del personale militare presenta criticità strutturali gravi. Centinaia di uomini e donne in divisa sono quotidianamente costretti a compiere lunghi e onerosi tragitti come pendolari, spesso percorrendo strade a scorrimento veloce soggette a un alto tasso di incidentalità. I rischi si moltiplicano nei contesti isolati o comunque poco serviti dai trasporti pubblici, in particolare nelle aree interne e nelle sedi operative più lontane dai centri urbani.

Da tempo, come ASPMI Sardegna abbiamo avviato un’interlocuzione costruttiva con l’Assessorato regionale ai Trasporti, proponendo l’attivazione di collegamenti pubblici dedicati tra le caserme e i principali centri abitati dell’isola. Una rete di mobilità mirata e coordinata potrebbe, infatti, ridurre sensibilmente la dipendenza dal mezzo privato, aumentando la sicurezza e migliorando sensibilmente la qualità della vita dei militari pendolari.

Ma serve agire anche all’interno dell’organizzazione militare. Per questo, accanto al confronto politico, intendiamo avviare un dialogo diretto con i vertici delle Forze Armate per affrontare un nodo spesso sottovalutato: la distribuzione degli incarichi. Non sono rari i casi in cui militari residenti nel sud dell’isola prestano servizio nel nord, e viceversa, ricoprendo ruoli perfettamente sovrapponibili. In questi casi, un semplice scambio di sede, a parità di grado e funzioni, potrebbe evitare centinaia di chilometri di viaggio ogni settimana, riducendo l’usura fisica e psicologica del personale e diminuendo drasticamente l’esposizione al rischio stradale.

Non possiamo più considerare la mobilità dei militari come un problema secondario o individuale,” afferma Fabrizio Carta, segretario regionale di ASPMI Sardegna “È una questione strutturale, che incide direttamente sulla sicurezza del personale e che merita risposte sistemiche e coordinate, non solo da parte della politica ma anche delle Forze Armate.

Riteniamo che un’azione congiunta su due fronti, trasporti pubblici mirati e riorganizzazione delle assegnazioni, possa rappresentare una svolta nella riduzione del pendolarismo forzato. Un approccio pragmatico, basato sull’ascolto delle esigenze del personale e sull’utilizzo più razionale delle risorse, umane e logistiche, già presenti sul territorio.