ASPMI ottiene la sospensione delle trattenute e il rimborso per gli alloggi dei VFI e VFP4

Con grande soddisfazione comunichiamo un ulteriore e importante risultato ottenuto a tutela del personale militare, frutto del lavoro congiunto svolto dagli esperti di ASPMI.

Lo scorso aprile avevamo segnalato allo Stato Maggiore dell’Esercito una grave anomalia riguardante il diritto dei Volontari in ferma prefissata quadriennale (VFP4) di usufruire gratuitamente degli alloggi collettivi di servizio. La problematica era sorta a seguito di un’errata interpretazione della Direttiva 1039.

Con un aggiornamento specifico, lo Stato Maggiore dell’Esercito ha ribadito in modo chiaro e inequivocabile che i VFI e i VFP4 hanno diritto ad alloggiare gratuitamente nelle strutture collettive della caserma, compatibilmente con le disponibilità infrastrutturali e logistiche dell’Ente.

Tuttavia, dopo questo importante risultato, non ci siamo fermati. Abbiamo infatti ritenuto doveroso richiedere ulteriori chiarimenti, soprattutto in seguito alle segnalazioni pervenute circa alcune caserme in cui si continuava a richiedere il pagamento per gli alloggi, applicando trattenute in busta paga a titolo di canone, nonostante la modifica normativa. Abbiamo inoltre voluto sapere se fosse previsto il rimborso delle somme già trattenute in passato per il medesimo motivo.

In queste ore abbiamo ricevuto risposta ufficiale, nella quale ci è stato comunicato che, relativamente agli oneri per l’alloggiamento dei VFP4, il Comando Forze Operative Sud ha provveduto a inoltrare richiesta di sospensione delle trattenute sugli stipendi e ha contestualmente avviato la procedura per il rimborso delle somme precedentemente trattenute, coinvolgendo il competente Centro Unico Stipendiale Interforze. Auspichiamo che lo stesso provvedimento venga adottato anche dagli altri Comandi sul territorio nazionale.

Si tratta di un risultato significativo, che sancisce definitivamente il diritto dei VFP4 a usufruire gratuitamente degli alloggi collettivi garantendo la restituzione ai militari interessati di quanto indebitamente trattenuto. È la conferma che la tutela dei diritti passa anche attraverso azioni puntuali e determinate, capaci di trasformare le norme in realtà concreta per chi indossa l’uniforme.