ASPMI: “Un passo storico verso il riconoscimento del lavoro ferroviario militare”

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Nella giornata di oggi, mercoledì 18 giugno, ASPMI ha preso parte a un incontro che segna un momento storico per il personale militare con incarichi ferroviari. È infatti la prima volta, nella storia della nostra Forza Armata, che le APCSM vengono coinvolte in un confronto diretto sulle competenze ferroviarie, merito della nuova norma contenuta nel recente rinnovo di contratto voluta fortemente da ASPMI

Nel dettaglio, in queste ore il Comando Logistico dell’Esercito ha trasmesso la bozza di Decreto ministeriale che recepisce le convenzioni sottoscritte con Ferrovie Emilia Romagna S.r.l., Trenitalia-Tper S.c.a.r.l. e Dinazzano Po S.p.a. per l’addestramento del Reggimento Genio Ferrovieri. Il provvedimento, corredato da una dettagliata relazione illustrativa e un’analisi comparativa con la normativa precedente, costituisce la base per la ripartizione degli importi spettanti ai militari coinvolti. 

A tal proposito, al fine di coinvolgere le Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, come previsto dalla normativa vigente, è stato convocato un incontro per presentare questo documento e acquisire il nostro parere. 

Per ASPMI erano presenti il nostro Segretario Generale, Francesco Gentile, e Giuseppe Antonelli, della segreteria regionale Emilia Romagna, entrambi capaci di offrire un contributo tecnico prezioso. La partecipazione di ASPMI a questo tavolo, infatti, non si è limitata a un ruolo di osservazione: abbiamo ribadito che è giunto il momento di superare il semplice parere sui decreti, che spesso lascia margini di intervento troppo ristretti. È tempo che anche le Associazioni sindacali vengano coinvolte, fin dall’inizio, nella costruzione delle convenzioni.

Riguardo a ciò possiamo dire che l’incontro di oggi è stato proficuo. Abbiamo gettato le fondamenta per un dialogo più aperto, più incisivo, e per un’azione che finalmente tenga conto del contributo reale che i nostri militari offrono anche in fase di formazione. Perché i colleghi non si limitano ad apprendere, ma garantiscono un supporto pieno e operativo alle società ferroviarie convenzionate. Per questo abbiamo chiesto, a partire dalla prossima convenzione, l’adeguamento delle indennità giornaliere nonché la piena equiparazione al trattamento riservato al personale civile.

Abbiamo inoltre chiesto che il prossimo rinnovo delle convenzioni preveda esplicitamente la presenza delle organizzazioni sindacali, insieme a un aumento degli importi per gli specialisti, una maggiore indennità di vitto e, soprattutto, l’estensione della concessione del CLC a tutto il personale impiegato sui convogli.

Infine, abbiamo posto l’accento su un principio di giustizia retributiva: la necessità di distribuire la quota del 16% per il coordinamento e la formazione non più sulla base parametrale, che genera forti disparità, ma calcolando l’importo aggiuntivo pensionabile. Una soluzione che permetterebbe di ridurre la forbice tra i livelli retributivi e di adottare un criterio più equo, che premi davvero il lavoro svolto, indipendentemente dal grado.