Giustizia è fatta, ASPMI vince la battaglia sugli alloggi gratuiti per VFP4 e VFT

Con grande soddisfazione annunciamo un’importante vittoria in favore del personale militare. 

Dopo una nostra segnalazione inviata lo scorso 14 aprile allo Stato Maggiore dell’Esercito, è stata finalmente corretta una grave anomalia che stava creando confusione e disparità di trattamento tra i Militari di Truppa, in particolare tra i Volontari in ferma iniziale (VFI) e i Volontari in ferma prefissata quadriennale (VFP4).

La questione riguarda un diritto fondamentale previsto dalla legge: la gratuità degli alloggi collettivi di servizio per i VFP, sancita chiaramente dall’articolo 1792, comma 7, del Decreto Legislativo n. 66 del 2010, il cosiddetto Codice dell’Ordinamento Militare. 

Un principio che tuttavia non veniva pienamente rispettato nell’applicazione pratica a causa di un’interpretazione restrittiva contenuta nella Direttiva 1039 dello Stato Maggiore dell’Esercito.

Quale era il problema?

Nel dettaglio, il Capitolo II, paragrafo 2.b, della Direttiva 1039 prevedeva una distinzione non prevista dalla norma primaria, stabilendo che solo il personale con obbligo di accasermamento avesse diritto all’alloggio gratuito

Viceversa, chi, invece, pur essendo VFI o VFP4, non era più soggetto a obbligo di accasermamento (ad esempio perché in servizio da oltre 12 mesi), si vedeva privare di tale gratuità o addirittura costretto a pagare un canone per l’alloggio nei locali ASC, anche quando continuava a pernottare in camerate di reparto.

Una prassi che riteniamo – e abbiamo fin da subito denunciato – ingiustificata sul piano giuridico e inaccettabile su quello della trasparenza e dell’equità.

ASPMI raggiunge l’obiettivo in favore dei militari

Come abbiamo più volte dimostrato, ASPMI è particolarmente attenta al rispetto dei diritti del personale militare: pertanto, lo scorso aprile abbiamo scritto allo Stato Maggiore dell’Esercito chiedendo un intervento correttivo nella suddetta Direttiva. 

Più nello specifico, abbiamo sollecitato una revisione della Direttiva 1039, affinché venisse ripristinata l’uniformità di trattamento e garantita la piena applicazione del dettato legislativo. Nessun militare, abbiamo ribadito, deve essere penalizzato da interpretazioni arbitrarie o da prassi difformi da caserma a caserma.

La risposta è arrivata in queste ore: lo Stato Maggiore dell’Esercito ha riconosciuto la fondatezza della nostra richiesta e ha proceduto ad aggiornare, correggendo, ufficialmente la Direttiva 1039. La modifica, trasmessa a tutti i livelli ordinativi, riguarda proprio il punto da noi segnalato: alla pagina 5, Capitolo II, paragrafo 2.b, il termine “oneroso” è stato corretto in “gratuito”.

Il testo aggiornato specifica che il restante personale tra i militari di truppa (diverso da VFP1 e VFI) non avendo obbligo di accasermamento, può fruire degli alloggi di reparto previa autorizzazione del Comandante. Quest’ultimo può, infatti, compatibilmente con le disponibilità infrastrutturali e logistiche dell’Ente, assegnare temporaneamente a titolo gratuito alloggi di servizio collettivi (ASC) eventualmente disponibili ai VFI e VFP4.

Un principio ristabilito

Grazie a questo aggiornamento normativo, viene sancito in modo inequivocabile che VFI e VFP4, indipendentemente dall’obbligo di accasermamento, hanno diritto ad alloggiare gratuitamente nelle strutture collettive della caserma, compatibilmente ovviamente alle disponibilità infrastrutturali e logistiche dell’ente. 

Nessun militare dovrà quindi sostenere costi impropri per usufruire di un servizio essenziale che la legge già prevede come gratuito.

Ovviamente saremo attenti affinché questa disposizione venga rispettata su tutto il territorio nazionale, in ogni caserma e in ogni reparto, lavorando in parallelo nell’individuare tutte quelle soluzioni utili a migliorare le infrastrutture, a partire da un confronto con la politica che ne dovrà stanziare le risorse.